l'intervista
Montefiascone, parla Lorenzo Serafini: "C'è scarsa meritocrazia"
Il bomber gialloverde è tornato dopo la brevissima parentesi con il Flaminia: "Con Vigna mi sono trovato male, non ho capito le sue scelte. Felice di essere rientrato, qui è una seconda casa"
E' tornato a casa, dopo la brevissima esperienza al Flaminia Civitacastellana in Serie D: il bomber classe 1991 Lorenzo Serafini, nell'ultimo giorno utile di mercato, ha deciso di rientrare al Montefiascone, con la sua squadra che ha avuto una partenza stagionale sorprendente e ieri in coppa si è tolta la soddisfazione di battere per 5-4 la Vigor Acquapendente (con una rete dello stesso attaccante). In carriera per due stagioni e mezzo ha giocato nella Primavera del Grosseto, poi ha vestito la maglia dell'Orvietana in Serie D per poi approdare proprio in gialloverde, con una breve parentesi alla Corneto Tarquinia. Un ragazzo diretto, che ha dimostrato di avere grandi qualità ma si è scontrato con la realtà di uno sport che spesso non premia i più meritevoli. Dopo i venti gol in campionato e i cinque in Coppa Italia della scorsa stagione, ha già all'attivo una rete in D con il Flaminia, tre in campionato e una in coppa con la formazione di Del Canuto. Con l'attaccante abbiamo parlato di questo momento positivo della squadra e del recente passato, con il rapporto mai nato con Pierluigi Vigna.
Dopo l'ottima stagione trascorsa, ti si erano aperte le porte della Serie D. Deluso per come è finita?
“Avevo tantissime richieste in Eccellenza, ma avevo deciso di accettare la corte del Flaminia, anche perché il tecnico Pierluigi Vigna sembrava volermi fortemente ed era una soluzione vicino a casa e che mi avrebbe permesso di tornare in Interregionale. Subito dopo, però, non ho più capito l'atteggiamento dell'allenatore: mi ha fatto giocare titolare contro il Rieti e penso di aver fatto discretamente, poi alla seconda sono stato escluso a favore di altri giocatori e ci poteva anche stare. Con il Lanusei, invece, ha fatto delle scelte assurde, mettendo in campo calciatori fuori ruolo. Mi ha inserito a gara in corsa e ho segnato, ma ormai il match era compromesso e siamo stati sconfitti. Subito dopo sono andato dal presidente e chiesto di essere svincolato perché era l'ultimo giorno utile. Con Vigna abbiamo anche avuto un confronto, ma sinceramente ci siamo lasciati male. A quel punto ho deciso di tornare a Montefiascone, perché è la mia seconda casa e sono felice di essere qui”.
Pensi che ci sia scarsa meritocrazia?
“In generale sì, spesso i club preferiscono prendere calciatori a fine carriera, invece di dare fiducia a ragazzi reduci da campionati di livello. Penso che in Promozione ci siano calciatori più bravi di tanti altri considerati di categoria in Eccellenza e lo stesso capita in Serie D. Anche a Grosseto, dopo due stagioni e mezzo in Primavera, sono stato messo fuori rosa senza motivo, oramai non mi meraviglio più di nulla...”.
Nove punti in cinque giornate, terzo migliore attacco con undici gol all'attivo, ma una delle peggiori difese con dieci reti subìte.
“Proponiamo un calcio offensivo, ma sicuramente dobbiamo migliorare e trovare maggiore equilibrio. Le colpe non sono solo della difesa e dobbiamo essere più concentrati sulle palle inattive. Comunque l'importante è segnare un gol in più dell'avversario”.
Ieri avete battuto per 5-4 l'Acquapendente, anche se il discorso qualificazione resta apertissimo.
“Siamo scesi in campo con tante seconde linee ed eravamo sotto di due reti, ma abbiamo dimostrato carattere e reagito. Penso che a livello qualitativo questa squadra se la possa giocare con chiunque, credo che in questo raggruppamento solo lo Sporting Città di Fiumicino sia nettamente superiore a tutti”.
Che rapporto hai con Del Canuto?
“Ci conosciamo da tanto e all'inizio non era stato facile: ricordo che due anni e mezzo fa in una gara contro il Rieti mi mandò in tribuna e giocavo poco. Poi a metà stagione presi fiducia e segnai nove reti, da allora non mi ha più tolto”.
Rispetto alla scorsa stagione, quantosi sente la mancanza di Maurizio Nencione?
“E' un portiere che a mio giudizio sarebbe sprecato anche in Serie D. Trovo inspiegabile che uno come lui non abbia trovato squadra, è stato penalizzato dalla regola degli under: quattro in campo sono davvero troppi. Oltretutto tanti ragazzi si sentono intoccabili e hanno atteggiamenti sbagliati e non capiscono che, appena fuori dal limite di età, in tanti avranno grandissima difficoltà a trovare sistemazione”.