l'intervista

Francesco Prati risponde al presidente Matrigiani

Il centrocampista, ora al Colleferro, dice la sua dopo le esternazioni del numero rossoverde sul profilo Facebook della Vis Artena

Ultimo capitolo di una querelle iniziata nel mercato di dicembre. Francesco Prati lascia la Vis Artena e poi sposa il progetto del Colleferro (prima di essere passato per Cassino). Ne segue un botta e risposta col presidente della società rossoverde, Roberto Matrigiani, che ha avuto il suo penultimo atto con le dichiarazioni del massimo dirigente (clicca qui per leggerle) artenese sulla pagina Facebook della società, dopo l'ospitata a "L'occhio del gufo" di Prati e dell'ex tecnico Liberti. Il centrocampista rossonero ha però ancora qualcosa da dire, per chiudere definitivamente la questione e pensare, finalmente, soltanto alle ultime giornate di campionato. Queste le sue dichiarazioni:

"Vorrei precisare alcune cose sulle affermazioni del presidente Matrigiani. Sono stanco di aprire i social e leggere cose sul mio conto non vere, che fanno credere agli addetti ai lavori che io sia una "pecora nera" all'interno di una squadra. Ho una attività con la mia famiglia e spesso leggendo i giornali mi chiedono cosa sia realmente successo. Adesso voglio chiudere ogni polemica, spiegando la mia versione dei fatti. Sono stato invitato in una trasmissione televisiva lunedì (15 febbraio ndr) come giocatore del Colleferro, squadra in cui sono felicissimo di giocare, perché ognuno ha i suoi compiti: il mister allena con serenità e c'è un direttore sportivo che conosce il calcio, che vive il campo ogni giorno e dà dei giudizi sempre costruttivi. Il presidente del Colleferro si vede pochissimo, ma fa nel vero senso del termine "il presidente". 


Tornando alla trasmissione; ho ricevuto una domanda, alla quale ho risposto in tutta sinceritá e senza polemiche. Perché non ho bisogno di fare polemiche a distanza di due mesi, dopo essere rimasto in silenzio subito dopo essere stato mandato via. Voglio, quindi,  precisare alcune cose. La prima è che non torneró mai piu ad Artena se rimarrà questa dirigenza, perche mi hanno trattato a pesci in faccia dopo tre anni di sacrifici. Sul campo ci ho lasciato un ginocchio ed ho anche rinunciato alle offerte di molte squadre, alcune di categoria superiore, e a qualche soldo in più, pur di rimanere in maglia rossoverde. La seconda specifica che voglio dare è sulla questione che riguarda una mia richiesta economica maggiore rispetto a quanto pattuito precedentemente. E' vero che volevo qualcosa in più a dicembre, perche sentivo di meritarlo, ma voglio sottolineare come non sia stato soltanto io a chiedere "un adeguamento". Aggiungo che a maggio avevamo fatto un accordo per i primi 4 mesi, per poi rivedere il tutto a dicembre. Fatto sta che sono stato l'unico a pagare con l'allontanamento, la società ha fatto uscire solo il mio nome. Sono pronto a chiedere a quasiasi club di intervenire pubblicamente se prima del mio allontamento dalla Vis Artena mi sia esposto personalmente per andarci a giocare: non è nel mio stile propormi, non l'ho mai fatto e non lo farò mai. 

 

Questo è ciò che voglio precisare. Matrigiani non ha avuto il coraggio di venirmi a dire "Francesco sei fuori dalla rosa dell'Artena". Ha mandato il direttore sportivo (Paolo Armeni, ndr), arrivato a malapena da una settimana ad Artena e che conosceva soltanto il mio nome. Dopo quel martedi, io non ho mai piu sentito nessuno, né tantomeno Matrigiani che dice di avermi contattato per chiarire questa situazione. Vorrei che nessuno accosti piu il mio nome alla Vis Artena, e che vengano dette cose non vere sul mio conto, perche non voglio passare per un diavolo. Perché per me il calcio è un divertimento, uno sfogo, perché ho altro a cui pensare nella vita. Auguro alla Vis Artena di arrivare dove merita. Me lo auguro per gli amici che ho in quella squadra e non per il contorno che ho lasciato. Per quei compagni che si sono commossi quando sono andato via".


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