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l'intervista

Città di Ciampino, Santoni: "La D? Ci faremo trovare pronti"

Il tecnico vincitore del campionato di Eccellenza si racconta: "Ho allenato un gruppo di grandi uomini, ciascuno di loro mi ha dato qualcosa"

04 Maggio 2016

Simone Santoni © Gazzetta Regionale

Simone Santoni © Gazzetta Regionale

Seconda esperienza da allenatore, secondo campionato vinto: non male per un tecnico classe 1984. Simone Santoni, dopo il successo della scorsa stagione con i Giovanissimi Regionali Fascia B, ha vinto il campionato di Eccellenza alla sua prima esperienza alla guida di una prima squadra, con il suo Città di Ciampino, anche se la sua prima da allenatore “ufficiale” degli aeroportuali è arrivata solo nella penultima gara stagionale, quella decisiva in casa del Gaeta. Un girone B che ha consacrato ai primi quattro posti tre mister giovani e di grande talento: lui, Flavio Catanzani, Mirko Granieri e Daniele Greco. Un grandissimo lavoro, quello di Simone Santoni, a capo di un gruppo formidabile e che ha saputo approfittare delle difficoltà delle avversarie più quotate, con un percorso praticamente perfetto. Alle porte una nuova avventura, il primo storico campionato in Interregionale: nuovi ostacoli in un torneo estremamente competitivo. C'è poco tempo per festeggiare, bisogna subito tornare a lavorare per pianificare al meglio la stagione 2016/2017, ripartendo proprio dagli under, che sono stati il fiore all'occhiello già in Eccellenza.Simone Santoni © Gazzetta Regionale



Un campionato pazzesco, in un girone in cui non partivate favoriti, superando brillantemente anche i momenti difficili.

“Devo essere sincero, grandi problemi non ci sono mai stati. Dopo la delusione per l'uscita dalla Coppa abbiamo avuto un periodo difficile a causa di diversi infortuni, ma ne siamo usciti alla grande. La dedica per questa cavalcata va a chi diceva a inizio anno che avremmo avuto difficoltà a salvarci, a chi sosteneva che Carnevali e Macciocca fossero finiti, a quelli che si vantavano di vincere il campionato per poi fare brutta figura...”.



C'è una storica Serie D da affrontare.

“Un campionato che conosco da giocatore, ma per tutti noi è una novità assoluta. C'è grande entusiasmo e ci faremo trovare pronti. Ancora non stiamo pensando alla rosa, perché dobbiamo parlare con tutti i big e sentire le loro esigenze. Sicuramente, però, confermeremo tutti i nostri under”.



Come è stata la prima esperienza alla guida di una prima squadra?

“A livello metodologico non ho cambiato nulla, anzi in tante esercitazioni fanno più fatica i grandi rispetto ai giovani. E' stato costruito un gruppo di uomini veri, e dal '98 al più esperto mi hanno tutti dato qualcosa e seguito. E' stato difficile fare certe scelte quando eravamo a pieno organico, ma c'è stato sempre grande rispetto. Posso dire di essermi sempre basato sull'impegno negli allenamenti, in una sola occasione ho fatto un'eccezione: quando ho fatto giocare Citro contro il Roccasecca, nonostante avesse avuto un problema alla caviglia durante la settimana”.Simone Santoni durante i festeggiamenti di Gaeta © Gazzetta Regionale



Avete selezionato con grande cura gli under e siete stati ripagati con grandi prestazioni.

“E' stato fatto un lavoro certosino. Ulteriore soddisfazione di questi giorni è stata la chiamata da parte dell'Ancona che ha voluto in prova Turmalaj. Sono ragazzi fantastici, che per qualità tecnico-fisiche erano già pronti per la D. Non ci scordiamo, però, di gente come Pedrocchi che è cresciuta tanto e si è sacrificata nelle due fasi, così come Tornatore che spesso ha dato una mano alla difesa, o Macciocca che non si è mai risparmiato neanche quando gli chiedevo delle marcature a uomo. Inoltre devo tantissimo alla società che ci è sempre stata vicina, da Giordano Moroncelli fino ai due presidenti”.



A Gaeta ti abbiamo seguito, una sigaretta dopo l'altra...

“E' la prima partita in cui ero un po' nervoso: eravamo meno brillanti del solito e negli spogliatoi ho chiesto un ultimo sforzo ai ragazzi perché dovevamo assolutamente chiudere lì la stagione”.



Qual è il tuo sogno?

“Spero un giorno di arrivare tra i professionisti. Ho fatto la gavetta e grazie al Ciampino sto crescendo tanto: se ci dovessi arrivare sarà grazie ai presidenti Cececotto e Fortuna”.



C'è qualcuno dei tuoi colleghi che stimi particolarmente?

“Faccio due nomi, Mirko Granieri e Francesco Punzi. Sul primo posso dire che, se non fosse stato esonerato, avremmo avuto molte più difficoltà a vincere il campionato, perché sarebbe stato un testa a testa fino all'ultimo. Francesco, invece, ha vissuto una stagione difficile a Pomezia, ma ne è uscito alla grande ottenendo la salvezza diretta in anticipo: è uno dei migliori in circolazione”.

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