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l'intervista

Mattia Fiore, il Frecciarossa di Colleferro: "Sono cresciuto tanto"

Il terzino sinistro classe 1995 stila il bilancio della stagione: "Campionato assolutamente positivo. Qui sto benissimo"

09 Maggio 2016

Mattia Fiore © Laura Del Gobbo

Mattia Fiore © Laura Del Gobbo

Un classe 1995 che è cresciuto tantissimo in quest'ultima stagione, un terzino sinistro con il cuore rossonero, diventato uno dei beniamini dei tifosi del Colleferro che lo hanno soprannominato “Frecciarossa”. Mattia Fiore è stato uno dei pilastri della formazione di Sasà Cangiano, uno dei giovani terribili che hanno brillato nella seconda parte di stagione e che si sono tolti la soddisfazione di giocarsi una finale di Coppa Italia, poi persa con il Cassino. Con Fiore abbiamo stilato un bilancio del suo campionato e della sua squadra, che ha messo in vetrina tanti under di ottimo livello.Mattia Fiore © Laura Del Gobbo


Un campionato da ricordare.

“Sono assolutamente soddisfatto sia dal punto di vista personale, sia per la squadra. Abbiamo disputato una seconda parte di stagione da applausi, sono i numeri a dirlo: per rendimento in casa siamo stati da primo posto. In più sono cresciuto tanto e sono migliorato sia tatticamente che tecnicamente e mi sono messo più in mostra. Di questo devo ringraziare sia i miei compagni che il mister”.


Paradossalmente siete andati meglio quando alcuni big hanno lasciato la squadra.

“Quando hai in squadra giocatori di livello per la categoria, pensi che saranno comunque loro a risolvere le partite. Quando sono partiti ci siamo sentiti maggiormente responsabilizzati e ci siamo allenati al meglio, penso che i risultati si siano visti”.


La più grossa delusione è stata la finale persa, anche se per più di un tempo avete giocato alla pari.

“Purtroppo le gare spesso sono decise da episodi, se avessimo giocato poco dopo forse il risultato sarebbe stato diverso. Il Cassino è una grande squadra e ha fatto benissimo. La finale persa ci ha fatto riflettere e sono arrivati tanti risultati positivi, paradossalmente ci è servita”.


Il tuo rapporto con Cangiano?

“E' un tecnico giovane e una grandissima persona, anche se ci litigo spesso.Vorrebbe il terzino bloccato e io proprio non riesco... (ride, ndr) Mi ha insegnato tantissimo e grazie a lui sono cresciuto nella fase difensiva, fatico anche meno dal punto di vista fisico anche se tendo a fare tantissime sovrapposizioni”.


Hanno congelato la regola degli under, quindi sarai ancora per una stagione un'età di lega.

“Vorrà dire che smetterò al termine della prossima stagione (ride). Tanti allenatori tendono a mettere gli esterni giovani nel mio ruolo, ma credo che sia rischioso. Quando si incontrano giocatori come Gamboni o Corrado le brutte figure sono dietro l'angolo”.


Altri due giovani che hanno fatto benissimo sono stati Fischetti e Proietti.

“Con Andrea ho giocato alla Tor Tre Teste e al San Cesareo, è cresciuto tantissimo. Mariano, invece, l'ho sempre bacchettato perché nella scorsa stagione scherzava troppo in allenamento, è maturato ed è stato importantissimo: praticamente ogni volta che è entrato in campo ha fatto gol”.


Dei grandi chi è stato il tuo punto di riferimento?

“Romondini, con cui ho un rapporto oltre il calcio e che ancora riesce a fare la differenza: ha aiutato tanto noi giovani. Marini, invece, sa solo scherzare e affossare il morale di noi under... A parte gli scherzi, è uno dei più forti difensori centrali che abbia visto”.


Cosa farai la prossima stagione?

“Se dovessi rimanere in Eccellenza preferisco il Colleferro. Una piazza che mi ha adottato e di cui conosco l'ambiente. I tifosi sono fantastici e li ringrazio per il grande affetto che mi hanno dato. Se invece dovesse arrivare un interessamento dalla Serie D valuterei, perché chiaramente il mio desiderio è quello di crescere. Comunque vada, sono orgoglioso di questi colori, il mio cuore sarà sempre un po' rossonero...”.

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