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l'intervista
20 Giugno 2016
Giuseppe Monaco di Monaco Foto © Laura Del Gobbo
Quindici gol stagionali e un campionato di ottimo livello con la maglia della Vis Artena, che hanno attirato su Giuseppe Monaco di Monaco gli occhi del dg Riccardo Patini e del Cassino, squadra di cui vestirà la maglia nella prossima stagione. La punta classe 1989 traccia un bilancio della stagione appena trascorsa, ringraziando il club rossoverde. E' carico per la nuova avventura con gli azzurri, che se non saranno ripescati puntano ad una stagione di vertice in Eccellenza per raggiungere l'agognata Serie D.
A luglio firmerai per il Cassino.
“Sono sincero, quando è venuta fuori questa opportunità non ci ho pensato due volte. Già quando giocavo a Roccasecca si erano interessati a me, poi non si fece nulla e firmai per la Vis Artena grazie al presidente Matrigiani che ha deciso di puntare su di me. Il Cassino ha alle spalle una dirigenza di grande livello, un allenatore importante come Castellucci, di cui mi hanno parlato benissimo e sono convinto possa farmi crescere ancora. Dispiace lasciare l'Artena, ma nel calcio punti a fare sempre meglio: li ringrazio, perché sono stato trattato come un figlio”.
Troverai una tifoseria pazzesca.
“Posso solo promettere che quando verrò chiamato in causa darò tutto me stesso per questa maglia”.
La stagione ad Artena si è chiuso con un terzo posto che lascia un po' di amaro in bocca.
“E' mancata un po' di fortuna e di esperienza da parte di tutti, in particolare giocatori e dirigenza. Sono state fatte scelte che hanno inciso negativamente sul nostro cammino e che non ci hanno permesso di arrivare secondi. Credo comunque che il bilancio sia positivo”.
Dal punto di vista personale è stata un'annata fortunata, con ben 15 gol segnati.
“Posso fare meglio, non mi accontento mai. Ho realizzato reti impossibili e poi magari me ne sono divorate altre facili facili. Non devo esaltarmi, ma puntare a fare sempre di più”.
Che rapporto c'era con il tecnico Mirko Granieri?
“Se ho fatto bene nelle due stagioni ad Artena e sono cresciuto come giocatore il merito è anche suo. Mi ha dato fiducia e saputo spronarmi. Pur essendo una persona tranquilla ha tirato fuori il meglio di me e mi ha fatto sentire giocatore: spero di averlo ricambiato con delle prestazioni di livello”.
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