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26 Luglio 2016
Rolando Marciano con Emiliano Adinolfi
Il Roccasecca Terra di San Tommaso si ritrova davanti a pochi intimi, nel giorno del raduno agli ordini del nuovo allenatore. Tutta la dirigenza si è presentata al gran completo, con una novità proprio al vertice: il nuovo presidente è e sarà l’imprenditore Simone Carbone, che affianca Rolando Marciano, mettendo subito le cose in chiaro, nel brevissimo discorso alla compagine: “Per impegni di lavoro mi capiterà di andare spesso fuori sede e anche all’estero ma sono sempre con voi, e mi informo su quanto accade. Ma una cosa che vorrei sempre vedere espressa è la volontà, fattore che non deve mai mancare”. La squadra ascolta, in silenzio e con la dovuta attenzione, consapevole che il massimo torneo laziale è cosa seria e da prendere con il giusto piglio.
La cattedra ha un nuovo prof La novità agonistica e tecnica riguarda il titolare della panchina perché la società ha voltato pagina passando da Davide Mancone a Emiliano Adinolfi, che negli ultimi tre anni ha lavorato tanto coi giovani del Morolo. Toccherà a lui, ora, una volta completata la rosa, nel cui gruppo sta per arrivare un difensore centrale, guidare il dopo-Mancone. Con un’eredità fatta di impegno e determinazione, che hanno fatto di questa Cenerentola della provincia di Frosinone una compagine decisa e orgogliosa, al punto, spesso, d’aver sbarrato la strada, o a colpi di pareggio, spesso con sonore sconfitte, anche alle aspiranti grandi della porzione meridionale dell’Eccellenza laziale.
L’altra piacevole novità è stata la visita del sindaco di Roccasecca, Giuseppe Sacco, che ha spronato la squadra, dimostrando l’apprezzamento, personale prima che istituzionale, di vedere impegnati tanti ragazzi del posto, a testimonianza della bontà e della qualità del bacino di zona, ben oltre i numeri: una cosa che rende fiero il prima cittadino di un ridente paese fatto di settemilacinquecento anime, che è passato alla storia, discorso culturale e artistico a parte, perché rappresenta “la terra di San Tommaso”. Le cifre parlano di centocinquanta unità di settore giovanile oltre agli juniores aggregati alla prima formazione, che, storicamente, raccoglie dai duecento spettatori nelle partite casalinghe dei periodi meno rilevanti, ai seicento del “pienone”. E la bella tribuna biancoceleste diventa un catino di passione per il calcio e per i beniamini dei cittadini di Roccasecca.
Qualche tifoso ha fatto capolino, per curiosità, sistemandosi appena al di fuori della recinzione che è posizionata dalla parte opposta rispetto alla tribuna. Qualche anziano sostenitore vuole capire da subito che tipi sono quelli che arrivano da fuori, soprattutto i giovani. Mentre, fuori programma, per il maltempo che ha imperversato tra la Ciociaria e l’Abruzzo, ma anche tra Terracina, Isola Liri e dintorni, ci mette qualche quarto d’ora sull’orario canonico l’attaccante Carlo Maria Caligiuri, che contatta di corsa il tecnico e lo avvisa. Si parte con un po’ di ritardo ma il primo giorno, si sa, non è un problema. Poi si comincia a correre e a produrre le prime gocce di sudore che cadono sul manto erboso roccaseccano, sotto lo sguardo vigile di Carbone, Marciano e soci, che si portano subito nella zona dalla quale, ogni due domeniche incoraggiano la loro squadra del cuore.
A proposito di campanile Da queste parti fanno il tifo per il Frosinone, fresco della prima, storica esperienza in Serie A e appena tornato nel torneo cadetto. Ma se scorrete la Strada Regionale 6 comunemente nota come Via Casilina, e la percorrete per 15 km. a Sud, non è che i canarini di Ciociaria siano proprio amati. E per questo motivo, in Eccellenza, il “Derby” in senso assoluto è Roccasecca-Cassino. Appuntamento in campionato.
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