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l'intervista

Real Monterotondo Scalo, le prime parole di Romondini

L'esperto centrocampista: "Arrivo in una realtà serie ed organizzata. Granieri ha ben in mente la sua idea di calcio"

05 Agosto 2016

Fabrizio Romondini

Fabrizio Romondini

Ecco le prime parole del neo acquisto del Real Monterotondo Scalo, l'esperto centrocampista Fabrizio Romondini, carico per l'inizio della stagione 2016/2017.


Partiamo da questa nuova avventura. Quali sono le tue impressioni  di questi primi giorni di preparazione in relazione all’ambiente e alla squadra?

Dare un giudizio sulla squadra e sul suo valore sarebbe prematuro dopo pochi giorni di lavoro. Ho sicuramente notato come tutti i ragazzi siano disponibili, pronti a lavorare e sudare sul campo e questo è importantissimo. L’ambiente e la Società non la scopro di certo io, è una realtà seria, sana, organizzata. L’ho notato dalle piccole cose come le visite mediche, i test, l’organizzazione in termini di allenamenti, orari e nella cura di tutti i dettagli. Questi sono elementi da professionismo che difficilmente si trovano in realtà sportive dilettanti. Mi sono bastati pochi minuti, dopo essermi confrontato con il Direttore Sportivo e il Presidente, per capire della serietà del progetto e accettare con entusiasmo questa nuova avventura.  Fabrizio Romondini


A guidare la squadra ci sarà mister Granieri, un tecnico molto preparato che fa della cura dei dettagli la sua peculiarità. Innanzitutto ti chiediamo se lo conoscevi già e anche qui le tue prime impressioni sul Mister e sullo staff tecnico?

Il Mister non mi ha mai allenato, l’ho incontrato negli ultimi anni da avversario quando vestivo le maglie di Pomezia e Colleferro. Dopo pochi allenamenti posso dirti che apprezzo il sono modo di approcciarsi alla squadra chiaro, deciso, diretto ma sempre disponibile. Gestisce in maniera ottima l’allenamento senza tempi morti, chiedendo grande intensità e ritmo. Si vede che ha ben in mente la sua idea di calcio, la sua metodologia, è un professionista e sicuramente farà bene. È stato il primo a contattarmi dopo l’ufficialità e questo mi ha fatto particolarmente piacere.  


Il Real Monterotondo Scalo negli ultimi anni ha fatto una scalata rapida e vincente sino ad approdare in pochi anni nel Campionato di Eccellenza. Il tuo arrivo è sicuramente motivo di orgoglio per la società rossoblu e testimonianza dell’ottimo lavoro svolto sin qui in sede di mercato. Cosa ti aspetti in questa stagione dalla squadra e da te stesso?

In termini di aspettative, come richiesto anche dalla Società, l’obiettivo è arrivare il prima possibile ad una salvezza tranquilla in un Campionato dove sono tante le squadre di livello e attrezzate per far bene. Per carattere e per mentalità, poi, sono una persona che lavora per degli obiettivi ma senza porsi dei limiti. La squadra può contare su una dirigenza solida, preparata e che affronta il calcio con passione. In fondo la storia del Real insegna che niente è impossibile. Vediamo come procederà la stagione e poi potremmo avere più chiaro il traguardo da raggiungere. 


Entrando nello specifico di questa stagione. Quali pensi possano essere le difficoltà per una neopromossa nel Campionato di Eccellenza come il Real Monterotondo Scalo?

Sicuramente l’impatto con il massimo campionato regionale non è da sottovalutare. Come dicevo in precedenza, sono tante le squadre e i calciatori di qualità che andremo ad affrontare. L’approccio è fondamentale, in termini di tattica, di aspetti atletici ma soprattutto di mentalità. Ogni categoria ha le sue difficoltà e più si alza l’asticella e più si deve sbagliar meno. Dal Campionato di Promozione a quello di Eccellenza cambiano i ritmi, la velocità, l’intensità. Bisogna lavorare sodo così come stiamo facendo in questi primi giorni di preparazione, mantenere il giusto equilibrio, rispettando tutti ma senza paura di nessuno.


Il gruppo è costituito da un’ossatura di giocatori di esperienza e sicuro affidamento, arricchito dalla presenza di tanti giovani con un ottimo potenziale. Spesso nel calcio, soprattutto dilettante, si parla della presenza e della qualità degli under da schierare. Puoi essere sicuramente un punto di riferimento e un esempio da seguire. Quale messaggio ti senti di dare ai tuoi compagni di squadra più giovani? 

Il consiglio che posso dare è quello che il lavoro paga. L’ho vissuto sulla mia pelle, ho costruito una carriera sull’allenamento, sulla cura dei dettagli, sulla voglia e sulla determinazione. Non bisogna mai arrendersi, anche se uno gioca poco, trova uno spazio limitato nella formazione titolare, soprattutto se è giovane e ha potenzialità, deve continuare a lavorare sodo, cercando di migliorare a piccoli passi, perché il valore e le qualità alla lunga escono sempre. Il calcio oggi è paradossalmente più semplice, è più facile emergere in un mondo che oggi predilige le caratteristiche atletiche a quelle tecniche. Ci vuole tanta umiltà, ogni anno, ogni nuova stagione tutti dobbiamo rimetterci in discussione per dimostrare quello che valiamo.    Romondini con la maglia del Colleferro © Valerio Caprino


Tanti anni di professionismo, hai vestito diverse maglie e sei stato protagonista in tante piazze importanti. Sappiamo che non è facile, ma c’è uno o più momenti che ricordi con particolare piacere? 

Il primo momento che mi viene in mente è l’esordio in Serie A con la maglia della Roma. Da romano e romanista è stato qualcosa di indescrivibile che porterò sempre con me. Una emozione unica come atleta, come persona e come tifoso. Fortunatamente poi ho vissuto nella mia carriera tanti altri momenti intensi. Ricordo un mio gol con la maglia del Venezia in una semifinale Play-off contro il Pisa, un derby vinto contro la Nocerina per 4-1 con la Paganese che da trent’anni non vinceva contro i rossoneri, la promozione dalla C alla Serie B con la Pistoiese. Di momenti belli e ricordi importanti ne ho vissuti tanti e per questo mi ritengo fortunato. 


Nel tuo percorso hai avuto la possibilità di giocare all’estero  prima con l’Albacete e poi con l’Olympiakos  Volos. Sia da un punto di vista sportivo che umano, queste due esperienze quanto hanno inciso nella tua crescita di atleta e persona? 

Sono state due esperienze molto importanti a livello personale anche se diverse. Con l’Albacete è stata la mia prima esperienza dopo gli anni con la Roma e lontano dalla mia città. Avevo 19 anni e mi sono ritrovato catapultato in una situazione completamente nuova, in un Paese straniero e in un calcio che non conoscevo. All’inizio è stata dura ma in poco tempo mi sono ambientato, sono cresciuto e sia in termini personali che sportivi è stata una esperienza bellissima e positiva. In Grecia, invece, sono arrivato da uomo e calciatore maturo, sin da subito mi sono trovato bene, la squadra era seguitissima, avevamo 15.000 abbonati e ricordo con particolare piacere la passione dei tifosi. In entrambi i casi posso dire che sono state sicuramente delle esperienze di crescita che mi hanno migliorato come atleta e uomo. 


Domanda scontata e forse banale, ma siamo curiosi di sapere qual’ è il calciatore più forte con cui hai giocato e quello che hai affrontato?

Come compagni di squadra sicuramente Francesco Totti. Sin da ragazzi si vedeva che rispetto a tutti aveva un qualcosa in più, credo che sia un valore assoluto, un campione eccezionale, un talento innato che ancora oggi illumina con giocate pazzesche. Da avversario, posso dirti che ho avuto la fortuna di ammirare Zidane, ero in panchina con la Roma in un match contro la Juventus, e anche qui parliamo di un altro campione immenso. Il tocco di palla, la tecnica, la capacità di leggere l’azione e la giocata. Questi sono i nomi che posso farti e che più mi hanno impressionato.     


Per concludere e ritornare a questa nuova avventura, ti chiediamo di lanciare un messaggio a tutti i tifosi del Real Monterotondo Scalo che con entusiasmo seguono la squadra rossoblù.

Quello che posso dire è che innanzitutto sono contento di esser qui e che farò di tutto per dare il mio contributo in questa stagione storica per il Real Monterotondo Scalo. Sono deciso a far bene con questa maglia e a ripagare la Società e lo Staff tecnico per la fiducia. Ai tifosi chiedo di starci vicino, sostenerci e accorrere numerosi nelle gare allo Stadio Pierangeli. Per noi il loro apporto è fondamentale e possono darci una spinta in più per raggiungere i nostri obiettivi. 

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