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Intervista
11 Gennaio 2017
Foto ©Real Monterotondo Scalo
Dopo l’importante pareggio sul campo del Crecas Città di Palombara e con alle porte un’altra sfida difficilissima in trasferta contro lo schiacciasassi SFF Atletico, abbiamo raccolto le prime impressioni del tecnico Maurizio Vincioni, subentrato prima di Natale sulla panchina del Real Monterotondo Scalo.
Dopo le prime settimane di lavoro e la gara contro il CreCas, quali sono le prime impressioni che ha tratto e qual’è la condizione attuale della squadra?
"Le prime impressioni sono molto positive. Tutto il gruppo mi sembra in una ottima condizione. Sotto le feste abbiamo lavorato molto da un punto di vista fisico e anche tattico insieme al mister in seconda e preparatore atletico Gianluca Balducci. La squadra ha reagito bene, il pareggio di Domenica ne è una testimonianza ed è sicuramente un punto importante dal quale partire".
Dal campo alla Società. Quale è stato l’impatto con l’ambiente rossoblu?
"Questa è una realtà che conoscevo già e molti dei dirigenti li conoscevo personalmente. La forza del Real Monterotondo Scalo è avere una dirigenza seria e che con passione vive ogni giorno la squadra. Oggi è molto importante avere un club solido alle spalle che ti mette in condizione di lavorare al meglio senza pensare ad altro. Inoltre, ho trovato anche uno staff tecnico molto preparato e disponibile. Sono molto contento di questa nuova avventura, felice di essere stato chiamato dal Real Monterotondo Scalo che spero possa ripagare con i risultati sul campo".
Attualmente come ad inizio stagione l’obiettivo è la salvezza. Su quali tasti pensa di spingere in particolare per stimolare la squadra a reagire?
"In questi casi il primo aspetto da stimolare è sicuramente quello mentale. Dobbiamo lavorare sulla testa dei ragazzi, toglierci la “paura” della sconfitta, del tentare la giocata e ritrovare la consapevolezza in noi stessi. Questa è una ottima squadra, possiamo disporre di giocatori importanti e giovani promettenti. L’aspetto psicologico è essenziale: dobbiamo avere un approccio positivo, essere concentrati, determinati e ripeto, dobbiamo credere in noi stessi. Bisogna credere in questa salvezza, nulla è impossibile, non esiste avversario imbattibile anche perché il calcio ci ha insegnato che spesso i pronostici vengono ribaltati".
Da inizio stagione si parla di uno dei Campionati di Eccellenza più difficili degli ultimi anni: anche lei la vede così?
"Sinceramente, basandomi sulla mia esperienza personale, ogni anno a Settembre si parla di Campionato difficile, il più difficile degli ultimi anni. In realtà l’Eccellenza è sicuramente un campionato di livello, ci sono giocatori importanti così come li abbiamo noi ma la difficoltà la fa tutta la testa, il modo di affrontare le gare, il livello di concentrazione. Nel nostro caso, siamo una squadra che può fare risultato contro chiunque se lavoriamo duro la settimana e soprattutto entriamo con la giusta mentalità dal primo minuto in ogni partita. Dobbiamo essere consapevoli che non abbiamo grande margine di errore".
Entrando nel dettaglio, qual è la sua idea di calcio? Che tipo di gioco le piace proporre?
"Direi che il calcio che mi piace proporre è si propositivo ma equilibrato allo stesso tempo. Mi piace una squadra concentrata, con la testa sulla partita, dove gli attaccanti sono i primi difensori e i difensori sono i primi ad impostare il gioco. Quando parlo di equilibrio parlo anche di un equilibrio mentale. I miei ragazzi non devono avvilirsi dopo una sconfitta e nemmeno esaltarsi dopo una vittoria. Tutto va preso con il giusto peso, davanti a noi abbiamo un cammino lungo e complesso e abbiamo bisogno di tutti per raggiungere l’obiettivo".
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