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l'intervista
04 Maggio 2017
Emanuele Morelli con la fascia da capitano (@Lori)
102 gol nel Lazio. Un traguardo non da poco quello centrato da Emanuele Morelli. Il bomber pometino sta dimostrando, dal suo ritorno in campo, di essere sempre decisivo ed un vero e proprio valore aggiunto per l’Unipomezia. “Ci tenevo tanto a raggiungere un traguardo così importante qui nel Lazio - commenta Morelli - In una regione che mi ha adottato. Mia moglie è di Roma, i miei figli sono nati qui: la mia vita, dentro e fuori dal campo, è qui. Ci tenevo ad entrare nella storia del nostro calcio, perché ormai sono romano d'adozione”.
Il gol che aprì la carriera da bomber di Morelli nel Lazio arrivò con la maglia dell’Artena: “Il primo centro fu nella prima partita tra Vis Artena e Anitrella - prosegue il bomber rossoblu - Lancio di Tiziano Carnevali e colpo di testa mio che valse l’1-0”.
Sono due i gol che Morelli ricorda con maggior piacere, anche se di reti importanti ne ha messe a segno in carriera: “Fortunatamente sono stato spesso decisivo. Però, se devo fare una scelta, indico la doppietta segnata in una semifinale play off ai tempi del Terracina. Giocavamo contro la Sangiovannese, in uno stadio che aveva visto la Serie C, con 1500 spettatori: insomma un palcoscenico importante. Partivamo sfavoriti, dato che quella che affrontavamo era uno squadrone e la settimana precedente alla semifinale di ritorno non era stata per me semplice. All’andata avevamo vinto 2-1, ma avevo fallito due gol e ci fu una contestazione nei miei confronti, con alcuni tifosi che mi insultarono pesantemente. Nella gara di ritorno, invece, pareggiamo 2-2 e realizzai la doppietta che ci permise di arrivare in finale play off”. Pensando al presente, è invece la rete contro il Racing Club quella che Morelli ricorda con grande felicità: “Non importante per la classifica, ma fu la ciliegina sulla torta al termine di una stagione perfetta. Una rete molto bella, con un pallonetto dai 25, dal grande valore simbolico”.
La società e Morelli stesso, nel corso della stagione, sono spesso stati oggetto di invidia: “Questa è una società blasonata e molte persone sono lì in attesa di un errore per puntare il dito. Purtroppo la gente ci invidierà sempre e parlerà sempre male di noi. Si comportano così sia persone che hanno fatto parte di questa famiglia e che ora ne sono uscite, sia chi vorrebbe essere al posto nostro ma non è all’altezza dell’Unipomezia. Questo è senza dubbio il male principale di questa società. Quest’anno ho assistito a scene allucinanti, che dimostrano quello che sto dicendo. Una volta durante un funerale, quindi anche una situazione molto delicata, ho visto una persona prendere da parte mister Punzi. Mettendosi la mano davanti alla bocca, gli disse di stare attento a noi giocatori. Sosteneva che gli stessimo remando contro. Fortunatamente Punzi è una persona intelligente, che non cade in queste provocazioni, ma è ovvio che qualche problemino lo avrebbe potuto creare. Oppure penso ai famosi leoni da tastiera. C’è una persona che su Facebook ha come nickname il suo nome e il numero di maglia, simulando l’appello dell’arbitro prima delle partite, che dopo ogni nostra sconfitta scrive dei post lunghissimi per attaccarci. Questo ti dimostra come, probabilmente, siamo scomodi e quanta cattiveria ci sia nei nostri confronti. Noi però dobbiamo andare avanti per la nostra strada, senza preoccuparci di questi buffoni”.
Morelli, nel corso della sua carriera, ha vestito anche la maglia rossonera. Quando qualche giornate fa il bomber pometino è tornato al Caslini, è stato oggetto di pesanti insulti da parte di alcuni tifosi: “Sono stato chiamato mercenario, venduto e infame, ma non riesco a darmi una spiegazione. Sono stato accusato di essermi venduto le partite in una stagione in cui eravamo partiti per vincere il campionato, senza però poi riuscirci. Io so cosa è successo, quell’anno. Io e molti altri non percepimmo alcuni rimborsi e nessuno si è mai venduto una gara. La cosa che mi fa ridere è che, a fine partita, ho aspettato queste persone per un confronto, ma nessuno è venuto a dirmi nulla. Io ho giocato in piazze come Cosenza, Vittoria, Terracina, dove le contestazioni sono serie, figuratevi se mi faccio spaventare da un fotografo di Colleferro. In ogni caso io ho la coscienza pulita e cammino sempre a testa alta”.
Un apporto decisivo quello di Morelli per portare l’Unipomezia alla salvezza diretta: “Dopo la sconfitta con il MSGC eravamo penultimi in classifica e lontanissimi da squadre come Itri, Arce e Roccasecca, che consideravamo già salve. Invece loro hanno cominciato a perdere terreno e noi a fare punti su punti. Da quel momento abbiamo collezionato 5 vittorie su 6 partite, perdendo solamente a Colleferro. Quindi abbiamo meritato questo traguardo”. Una salvezza a cui ha contribuito molto anche Punzi: “Il lavoro del mister è stato fondamentale, anche perché ha risollevato il morale di una squadra che stava decisamente a pezzi. Ora possiamo festeggiare questa salvezza, anche se per l’importanza della nostra società ci sarebbe ben poco da festeggiare. Siamo stati bravi a calarci con umiltà nella realtà di questa stagione e centrare una salvezza diretta che fino a poche settimane fa sembrava lontanissima. Ora dobbiamo ripartire da qui per costruire un futuro importante”.
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