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L'intervista

Peri saluta: "Grazie Unipomezia, sono pronto a una nuova sfida"

Si separano le strade del club di Valter Valle e del dg: "Grande esperienza a livello personale e calcistico, cerco un progetto fondato su rispetto, educazione e condivisione"

31 Luglio 2017

Piero Peri, ex dg dell'Unipomezia ©GazReg

Piero Peri, ex dg dell'Unipomezia ©GazReg

Piero Peri, ex dg dell'Unipomezia ©GazReg

Pietro Peri e l’Unipomezia si separano. Si interrompe dopo circa dieci mesi il rapporto tra la società rossoblu e l’ormai ex direttore sportivo. Dieci mesi che però hanno portato grandi frutti a piazzale Aldo Moro: la salvezza diretta con un turno di anticipo, quando la classifica sembrava ormai compromessa, la vittoria della Coppa Italia e la promozione in Elite della Juniores. Il bilancio è quindi molto positivo, anche se alla fine Peri ha deciso di fare un passo indietro. Il direttore, reduce da un intervento chirurgico che lo costringerà a riposare qualche settimana, prova così a spiegare i motivi della sua scelta.

 

Direttore, partiamo dalla fine. Cosa resta di questa esperienza?

“Rimane tanto a livello personale e calcistico. Tutto ciò che ho detto in questi mesi lo confermo anche oggi. L’Unipomezia è una delle società più importanti del Lazio e non solo. Quando sono arrivato a novembre la situazione era delicata. Abbiamo cambiato allenatore, preparatore, tecnico della Juniores e più di dieci giocatori. Abbiamo fatto un grande lavoro assieme al presidente Valle e al dottor Stazi e alla fine sono arrivate una grande salvezza, la Coppa e la vittoria della Juniores. Sono stati dieci mesi intensi, passati con persone eccezionali”.

 

Allora perché questa decisione?

“Chiaramente dispiace averla presa. Con il presidente c’è un legame di amicizia, ma il feeling sportivo sembrava essersi un po’ affievolito ed ho preferito fare un passo indietro proprio per non rischiare di rovinare questa nostra amicizia. Sono dispiaciuto, ma abbiamo comunque allestito una grande squadra e preso un ottimo allenatore. L’arrivo di Proietti sarà sicuramente un valore aggiunto per l’Unipomezia e la mia non sarà una grave perdita”.

 

Ora ti prenderai un po’ di riposo?

“Dopo l’intervento ho bisogno di riposarmi e godermi la mia famiglia. In questi dieci mesi ho lavorato molto e sono stato spesso assente. Il calcio, però, è la mia passione che porto avanti da 30 anni, nel bene e nel male. Nella scorse settimane avevo ricevuto qualche telefonata, ma avevo detto che sarei rimasto all’Unipomezia. Ora andrò in vacanza e se a settembre si presenterà un’opportunità mi rimetterò in gioco, sennò mi troverete in giro sui campi a vedere le partite”.

 

Che progetto cerchi?

“Mi piacerebbe trovare una società ambiziosa. Ho vinto diversi campionati, ma non ancora in questa categoria, e la Coppa Italia. Vorrei cercare di conquistare la D e se non sarà a Pomezia sarà altrove. Parlando di progetto ho sempre seguito il mio credo fondato su rispetto, educazione e condivisione. Se una società ha queste caratteristiche, allora ha tutte le carte in regola  per ambire”.

 

Se a settembre arrivasse una chiamata del Pomezia l’accetteresti?

“Al Pomezia ci sono stato cinque anni ed abbiamo svolto un grosso lavoro. Poi sono andato via e sono arrivate la forze economiche che hanno permesso alla squadra di fare movimenti davvero importanti. Pomezia è la mia città, ci sono nato e non mi faccio il problema. A Pomezia c’è anche l’Airone quindi tutto può succedere e sono pronto per qualsiasi soluzione. Diciamo che rimanendo nella mia città farei meno chilometri (sorride, ndr)”.

 

Guardando la stagione alle porte, che idea ti sei fatto dell’Eccellenza?

“Vedo grandi squadre, ora dipenderà dai gironi. A Pomezia ci sono due squadre di livello, ma anche l’Artena sta lavorando bene. Ha preso un grande allenatore ed un ottimo preparatore. Con loro ho lavorato quattro anni con grandi risultati. Ma anche il Nuova Florida sta facendo le mosse giuste sul mercato, con innesti importanti ed un ottimo lavoro sui giovani. Il girone A lo conosco meno, ma al momento sembra meno competitivo. Diciamo che rispetto al passato, la tendenza è cambiata con il girone B che si sta dimostrando sempre più tecnico e dai forti valori agonistici”.

 

A chi vuoi rivolgere l’ultimo pensiero?

“Voglio ringraziare il dottor Stazi perché mi ha dato l’opportunità di venire all’Unipomezia convincendo il presidente. Naturalmente un ringraziamento particolare va proprio a Valter Valle per avermi scelto. Ma voglio salutare tutti: Barbara, Erasmo, Alessandro, Giovanni, Ciccio, Marmellata e tutti quelli che hanno lavorato con me in questi mesi. Sono stato davvero bene. Un saluto va a tutta la squadra. Quando sono passato al campo negli ultimi giorni non me la sono sentita di salutarli. In particolare vorrei ringraziare Matteo Santi, numero uno in tutti i sensi. Federico Valle che avevo già avuto in passato e che, come ho sempre detto, è il giocatore più forte che c’è a Pomezia. Emanuele Morelli, ragazzo disponibile con cui mi sono trovato molto bene. Alessio Lalli, che è il mio pupillo e che con la sua doppietta ci ha regalato la salvezza. Ma anche De Santis, Lupi, Scalibastri e tutta la vecchia guardia. Mando loro un grande abbraccio ed un enorme in bocca al lupo per la prossima stagione”.

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