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Dopo gara

Ladispoli, Nista e Bosco sul ko. Camillo si gode la festa

Trapela amarezza nelle parole del ds e del tecnico rossoblù dopo la seconda sconfitta consecutiva. Morale alle stelle in casa Pro Calcio per un successo che profuma d'impresa

05 Febbraio 2018

Pasquale Camillo

Pasquale Camillo

L’atmosfera è surreale al Sale, Abukar, su cui pende l’ira della dirigenza rossoblu per la precoce espulsione sentenziata ai danni di Leone, ha appena emesso il triplice fischio: per la prima volta nella storia, l’Unione Sportiva Ladispoli ha perso nella sua nuova casa.


“È una sconfitta che brucia - narra il diesse della vice-capolista Paolo Nista - la partita è stata condizionata pesantemente dall’ingiusto cartellino rosso rifilato al leader della nostra difesa Leone dopo 20 minuti di gioco”. Monta la rabbia nelle parole del solitamente pacato direttore sportivo tirrenico: del resto, episodio a parte, il Ladispoli ha smarrito la sua identità proprio come accadde un’anno fa, sul più bello. Il tecnico Pietro Bosco è praticamente senza parole: la testa è proiettata verso le cause, da individuare in fretta, circa il perdurante momento no. “Difficile -racconta pensieroso e con un filo di voce il tecnico del Ladispoli - analizzare una gara che per un’ora abbiamo giocato con l’inferiorità numerica, è vero però che, in generale, non siamo brillanti da almeno un paio di settimane”. Perso il primato e incassata la seconda sconfitta in sette giorni, la compagine rossoblu ora deve riflettere sulle proprie difficoltà e cercare di ripartire in fretta: margini di errore non esistono più visto lo stato di forma della concorrenza.Pasquale Camillo


A pochi metri dallo spogliatoio dei locali tira aria di festa: i romani della Pro Calcio Tor Sapienza festeggiano la prima vittoria esterna dell’intera stagione lontano dal Giorgio Castelli. “Nelle ultime due gare - racconta mister Pasquale Camillo - avevamo raccolto due punti pur non potendo schierare la miglior formazione possibile, oggi eravamo al completo, abbiamo compiuto un’impresa ma io ero sereno alla vigilia poiché reputo la mia squadra di valore”. L’ex tecnico del Civitavecchia descrive l’andamento della gara, soffermandosi anche sull’episodio che ha permesso ai suoi di usufruire della superiorità numerica per lungo tempo. “I ragazzi - prosegue Camillo - hanno meritato i tre punti, se Leone non stende il nostro centravanti Camilli diretto a rete molto probabilmente andiamo sul 2 a 0: siamo stati bravi pur nelle difficoltà, al triplice fischio eravamo in 9, forse alla fine siamo stati più penalizzati noi: ciò dà più lustro al risultato ottenuto”. Battuta finale dedicata a Barile che ha deciso l’incontro con un goal spaziale ma poi non ha gradito molto la sostituzione avvenuta al 53’. “Barile ha realizzato un goal strepitoso a coronamento di un’azione bellissima, l’ho tolto perché ho preferito avere più densità e fraseggio con Della Penna in mezzo al campo: la scelta ha pagato e sono certo che lui da grande giocatore qual’è poi l’abbia compresa con maturità” conclude l’esperdo tecnico romano.

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