Fabio Gerli: l'uomo dei record, riscritta la storia dell'Anagni

L'ennesima stagione vissuta tra mille emozioni, giocata su livelli egregi e coronata dal terzo salto di categoria nel giro di altrettante stagioni. Il Città di Anagni ha bruciato tappe su tappe, tornando in brevissimo tempo in palcoscenici che la città dei Papi aveva ormai dimenticato. Il trionfo nel girone B di Eccellenza, al primo tentativo, non può considerarsi un caso, anche e soprattutto guardando ai nomi delle altre potenziali pretendenti che fino alle ultime battute hanno provato a contendere il titolo alla formazione biancorossa, su tutte il Pomezia che ai nastri di partenza quasi non avrebbe dovuto avere rivali e che invece ha chiuso sulla piazza d'onore. Alla fine dei giochi è stata premiata invece la squadra complessivamente più continua, la migliore in assoluto in trasferta e che ha fatto del pragmatismo la sua miglior caratteristica. Una peculiarità che arriva proprio dalla mano dell'allenatore, ormai divenuto un vero e proprio guru in grado di mettere in fila ben tre promozioni. Parlare di impresa sarebbe anche troppo riduttivo, se si considerano inoltre le risorse economiche del club di gran lunga inferiori a piazze come Pomezia, Ardea, Play Eur e così via. Con una formazione che sulla carta avrebbe dovuto ottenere una comoda salvezza, il tecnico di Frosinone è riuscito invece in qualcosa di epico e davvero inaspettato. Con un gioco a volte non propriamente frizzante, ma con reparti equilibrati e grande compattezza in generale, la truppa biancorossa ha trovato subito una propria quadratura, nonostante in estate e a dicembre siano arrivati diversi volti nuovi. Qualche scivolone comunque c'è stato, come ad esempio la sconfitta per 4-0 a Paliano con l'Audace nel girone di andata, ma da lì in poi è iniziato il vero cammino dei biancorossi che, poco a poco, hanno raggiunto i vertici del girone fino ad attestarsi in testa chiudendo al comando. Un tecnico giovane Gerli, ma che in bacheca vanta già grandi trofei. Allenatore preparato a 360° gradi e vera fortuna delle ultime stagioni dei papalini. Ormai non più una rivelazione ma una bellissima conferma.