L'intervista

Mortaroli denuncia: "Regole da rivedere e poca meritocrazia"

L'esterno classe '96 è reduce dall'ottima stagione con i colori del Cynthia e vorrebbe sposare un progetto ambizioso, ma al momento nessuna chiamata

Il calciomercato dei dilettanti sta vivendo probabilmente la sua fase più calda ed è proprio questo il periodo nel quale si stringono gli accordi più importanti. In Eccellenza sono moltissime le trattative intavolale da club, allenatori e giocatori in vista della prossima stagione, ma sentendo qua e là ad oggi sono diversi i tecnici e i calciatori che non si sono ancora accasati e, in molti casi, non per mancata meritocrazia anzi, entrano in ballo diverse variabili. L'accenno è agli sponsor, alle valigette per allenare e ad interessi che ledono sempre più questo sport. Non solo un discorso economico, però, e qui facciamo richiamo anche a quelle che sono le regole dettate dalla Federazione e ad una in particolare, quella degli under. Oggi se sei un giovane in età di Lega trovi impiego più facilmente perché i club sono costretti, in un certo senso, a farti giocare. Quando invece si diventa “grandi”, può diventare un problema. Tra i giocatori di primo livello e che ancora non hanno ricevuto chiamate, vi è il talentuoso esterno del Cynthia Matteo Mortaroli, che proprio nella recente stagione ha vissuto la sua ultima annata da under. Il futuro? “Per adesso nessuno mi ha chiamato - sottolinea il classe '96 - e credo che abbia tutte le qualità per potermi ancora confrontare con questa categoria e magari anche in D. Forse perché non sono più un giovane in età di Lega, anche io sono dell'idea che bisogna valorizzare i giovani ma allo stesso tempo reputo la regola dei quattro under eccessiva. Ma indipendentemente da questo credo che al giorno d'oggi in giro ci sia davvero poca meritocrazia e serietà. Sono stato tre anni al Cynthia e sono stato benissimo, in un club sano e che merita palcoscenici migliori dell'Eccellenza. Oggi è diventato davvero difficile trovare una società sana, seria e che abbia voglia di far bene sposando quelli che sono i valori fondamentali di questo sport. Purtoppo la meritocrazia non sempre paga e forse il mio è un esempio concreto. Ho voglia di sposare un progetto che sia giovane, ambizioso ma in un contesto serio e sano, secondo quelle che sono le mie reali potenzialità. Magari un'Eccellenza a vincere o tornare in Serie D, mi piacerebbe moltissimo. Sono anche pronto ad uscire dal Lazio, non mi interessa. Basta che si rispettino i principi sopra citati. Io vivo per il calcio e darei tutto per questo sport, ma deve esserci meritocrazia e il rispetto di quei valori che per me sono imprescindibili”.

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