Cerca

L'intervista

Giuseppe Caruso: "La Virtus è una famiglia, qui sono a casa"

Parola al vincitore del nostro quarto sondaggio social di Eccellenza, il portiere dei nettunesi

16 Novembre 2018

Giuseppe Caruso

Giuseppe Caruso

Giuseppe Caruso

Come ogni venerdì diamo la parola al vincitore del nostro sondaggio social di Eccellenza della settimana. Dopo Testa, La Manna e Pensa, la quarta votazione è stata aggiudicata dal portiere della Virtus Nettuno Giuseppe Caruso con ben 162 reactions. Come sempre iniziamo dal pensiero del giocatore sulla vittoria e sull'iniziativa della nostra testata giornalistica. “Quando segna un portiere è sempre un evento straordinario, quindi mi aspettavo di poter finire nella Top 5. Riguardo la votazione nel sondaggio ho ottenuto parecchie reazioni e non era semplice, anche perché c'erano altri ragazzi, come ad esempio Ventura dell'Unipomezia, che sono molto seguiti sui social. Grazie alle mie conoscenze sportive, ma anche tramite parenti e amici, e soprattutto a scuola dove insegno con i ragazzi che hanno contrubuito in maniera importante, sono riuscito a spuntarla. L'iniziativa di Gazzetta Regionale è molto divertente e allo stesso tempo utile. I social ormai sono il futuro, sia per gli addetti ai lavori sia per qualsiasi altra persona. Sta cambiando il modo di relazionarsi ed anche per noi giocatori dilettanti è una buona opportunità per metterci in mostra”. Il portiere è arrivato alla Virtus Nettuno questa estate dopo l'esperienza di Colleferro e i lunghi trascorsi all'Aprilia dove è cresciuto, ritrovando nel team nettunese un amico e compagno di squadra di lunga data come Cioè e l'apriliano Trincia. “La Virtus Nettuno mi aveva cercato già nella passata stagione ma poi non se ne fece niente. Quest'anno non ho esitato ad accettare la proposta perché qui si respira aria di casa, siamo una famiglia vera e propria e ci divertiamo. Sì, praticamente con Trincia viaggiamo tutti i giorni insieme e qui ho ritrovato Cioè, con lui siamo legati da tantissimi anni avendo fatto insieme tutta la trafila nelle giovanili dell'Aprilia, lì abbiamo trascorso quattro anni ed abbiamo inoltre esordito insieme in Lega Pro. Sicuramente sono loro due i ragazzi con i quali ho legato di più anche se mi trovo davvero bene con tutti, come con i vari Lauri, Cirilli, Lucidi ecc.”. E su mister Panicci Caruso afferma: “Qualche parola per definirlo? Verace e vulcanico. Innanzitutto è una persona vera e che ti dice sempre le cose in faccia e come realmente stanno, non tutti sono così e questo è certamente un vantaggio. Poi basta pensare che sono ormai tantissimi anni che allena in questa società e questo la dice lunga. É un professionista e una figura carismatica. Dobbiamo ascoltarlo perché ha tanto da farci imparare”. Anche il portiere della Virtus è cresciuto con un mito, un idolo da seguire e dal quale prendere spunto. “Ovviamente quasi tutti noi numeri uno siamo cresciuti nel mito di Buffon, un simbolo per l'Italia e il top tra i portieri. Essendo milanista non nascondo anche una certa simpatia per Dida negli anni nei quali lui e Buffon erano i migliori in assoluto”. Nel corso degli anni Caruso ha potuto lavorare in stretto contatto con diversi preparatori di spessore, tra i quali ricorda: “Sicuramente Augusto Del Duca, Marco Vari e Renato Cera mi hanno insegnato moltissimo e sono come fratelli. Ma anche qui sono in ottime mani grazie al nostro Angelo Cotogno”. Infine il sogno nel cassetto. “A livello calcistico spero in una nostra risalita e disputare un campionato tranquillo. Sotto il profilo personale mi piacerebbe diventare un professore statale e portare avanti anche il discorso legato alla palestra come istruttore”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni