L'intervista

Cardoso: "L'Italia è una sfida, all'Audace c'è grande passione"

Il portiere argentino, tra i punti cardine della squadra di Di Rocco, svela i segreti dei biancorossoblù raccontando i suoi primi mesi nel nostro Paese

Tra i segreti dell'ottima stagione fin qui disputata dall'Audace, ricordando che la squadra di Di Rocco è seconda in classifica generale, vi è l'estremo difensore Lucas Cardoso, arrivato a Genazzano dall'Argentina e alla sua prima esperienza con un campionato di Eccellenza italiano. In pochissimo tempo Cardoso ha imparato la nostra lingua e in campo è ormai uno dei capisaldi del giovane undici genazzanese. Con 19 reti subite l'Audace vanta la seconda difesa del girone B, merito di un reparto solido grazie anche alle prestazioni del forte numero uno. Insieme a Cardoso ci immergiamo dunque nel mondo biancorossoblù, con il portiere che racconta soddisfatto i suoi primi mesi al servizio dell'Audace. “Sin dal primo giorno che sono arrivato ho trovato un ambiente molto familiare. Sono stato accolto con affetto da tutti e mi trovo bene sia con i compagni che con il mister e tutto lo staff. Per quanto riguarda la lingua per me è stato un punto di riferimento il capitano Benedetti, anche lui parla lo spagnolo e mi sta aiutando tantissimo ad imparare la lingua italiana. Ho deciso di venire a giocare in Italia perché per me rappresenta una sfida. Mio nonno 50 anni fa è andato a vivere in Argentina e tornare qui, nel Paese in cui è nato, è una grandissima soddisfazione”. E riguardo all'ottima stagione dei genazzanesi Cardoso afferma: “Stiamo facendo un buonissimo lavoro, il mister ha esperienza con i giovani e dopo le prime 4-5 partite, nelle quali non eravamo comunque al completo avendo iniziato soltanto in 12, il gruppo si è formato ed oggi siamo realmente una squadra. Difficile pronosticare fin dove saremo in grado di arrivare. Cercheremo di continuare su questa strada con la giusta serenità. Qui non abbiamo nessun tipo di pressione e la nostra forza è nel metterci tantissima passione. Purtroppo al giorno d'oggi, nel calcio di tutto il mondo, si dà troppa importanza al denaro e proprio per questo credo che il livello globale, ad ogni categoria, sia calato. Il calcio dovrebbe essere invece prima di tutto passione e si dovrebbero tramandare i valori di una famiglia. Qui è possibile tutto questo, la società sta compiendo uno sforzo grandissimo, è un club in rampa di lancio dove si può giocare con la massima tranquillità. Il calcio italiano mi piace, rispetto all'Argentina ci sono più campi sintetici ed è più semplice, anche per me, giocare la palla. Un calcio dinamico. Da parte mia mi auguro di continuare così, lavorando bene per poi tornare un giorno nel professionismo. Insieme alla squadra non molleremo un centimetro e combatteremo fino alla fine”.

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