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L'INTERVISTA

Sora, l'orgoglio di Tersigni: "Lottiamo per la maglia"

I bianconeri sono tornati a ridosso del secondo posto dopo un periodo difficile. L'allenatore applaude i ragazzi per la professionalità e guarda di partita in partita

26 Febbraio 2019

Sora Calcio, Antonio Tersigni ©Torrisi

Sora Calcio, Antonio Tersigni ©Torrisi

Sora Calcio, Antonio Tersigni ©Torrisi

Quanto sia stato pesante un k.o. lo vedi quando il pugile si rialza, non quando è al tappeto. Il Sora prima di entrare sul suo campo del "Tomei" ascolta "A mano, a mano" di Rino Gaetano e proprio così, passo dopo passo, i bianconeri di Antonio Tersigni sono risaliti in classifica. Dal 28 ottobre al 3 febbraio senza vittorie. Dal 3-1 al Colleferro al 2-1 alla Vigor Perconti, periodo messo alle spalle con cinque risultati utili consecutivi e il successo sul Pomezia come all'andata: "Il Sora è tornato a fare le prestazioni che le si addicono, che la maglia merita e che per vari motivi per un paio di mesi non siamo riusciti a fare. Per il resto è giusto non fare programmi, non pensare a niente - ha sottolineato il tecnico volsco - pensare alla salvezza e guardare di partita in partita. Se una squadra vuole vincere un campionato deve essere continua, non lo siamo stati e sarebbe ingiusto farlo credere ai tifosi". Fattori determinanti nelle ultime uscite del Sora Federico Di Stefano in forma smagliante e il ritrovato Ivan Reali: "Di Stefano ha sempre fatto la differenza e anche Ivan prima dell'assenza che si è sentita nei meccanismi di squadra, ma il nostro gruppo non può parlare dei singoli. I nostri sono i risultati di una squadra che a Pomezia, con il Morolo e la Perconti non si è imposta per gioco, ma facendo leva sul gruppo e lottando tutti per il massimo risultato. Così ci siamo arrivati".  Ora la chiave sarà pensare una domenica alla volta senza obiettivi fissi: "Personalmente dicevo di pensare di partita in partita anche a inizio stagione, bisogna guardare alla nostra squadra, siamo molto giovani, domenica abbiamo giocato con nove undicesimi che facevano la Promozione: un discorso di progetto di crescita che all'inizio sapevamo com'era e ora siamo stati bravi a riprenderlo. Maturiamo tutti insieme per dare il massimo. Il campionato non ha padrone a parte la Pro Calcio Tor Sapienza, la più continua con tanti pareggi e il campionato è molto livellato: la spiegazione che mi sono dato è quella degli età di lega, i quattro in campo che livellano le partite e non è facile trovare i giovani bravi, a Roma ne hanno tanti e le partite sono equilibrate e incerte. I risultati a volte sono inaspettati, fino alla fine tutto è possibile". Per un Sora più tranquillo, con lo sguardo rivolto al secondo posto: "Siamo a due punti dalla seconda, ci sono due-tre  squadre per il secondo posto e può succedere di tutto, aspettiamo dieci giornate per capire. Ai ragazzi voglio fare i complimenti veri perché di tutto quello che è successo loro erano gli unici che hanno subito questa situazione: gruppo giovane che si allena benissimo. Danno il massimo, devono continuare a lavorare così, lo meritano veramente. Sono professionali e devono continuare a divertirsi e sapere che dopo il periodo passato abbiamo l'obbligo di vincere per il nostro orgoglio". L'orgoglio del vecchio cuore bianconero, tornato a battere e a crederci. A mano, a mano.





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