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l'intervista

Edoardo Fagioli: "L'anno della rinascita, grazie Villalba"

L'esterno racconta la sua stagione in rossoblù: "Mister Leone è un fenomeno. Decisivi per il mio arrivo qui il direttore Angelucci e Flavio Prioteasa"

28 Febbraio 2019

Edoardo Fagioli (©Conti)

Edoardo Fagioli (©Conti)

Edoardo Fagioli (©Conti)

Con 30 punti in classifica generale, il Villalba vede sempre più da vicino la salvezza diretta. Un traguardo importante per la matricola rossoblù che, al suo primo anno di Eccellenza, sta ponendo le basi per un futuro ancor più roseo. La svolta si è avuta con il cambio di allenatore. L'arrivo sulla panchina di mister Diego Leone ha dato una sterzata decisiva alla stagione dei tiburtini, con il tecnico ex Monte Grotte Celoni che ha ridato linfa e soprattutto una chiara identità alla squadra. Sono tante già le soddisfazioni raccolte fin qui con risultati anche eclatanti, su tutti le vittorie contro la capolista Valle del Tevere e con l'Eretum Monterotondo, due tra le big del girone A. Nell'ultimo turno, la formazione rossoblù ha avuto la meglio del Montalto conquistando altri tre punti fondamentali in un vero e proprio scontro diretto. A decidere il match è stato l'attaccante esterno Edoardo Fagioli, anch'egli rispolverato da mister Leone e in crescendo costante. Un giocatore rinato e che molti davano per finito dopo il grave infortunio al ginocchio. Ma il campo parla chiaro, adesso il classe '93 è uno dei punti di forza di questo Villalba. Parola al giocatore.


La salvezza è sempre più vicina, come vedi il finale di stagione?

“Secondo me ci sarà ancora da lottare. Ad oggi abbiamo 30 punti ma bisognerà restare sul pezzo, è un campionato difficile e vogliamo raggiungere una quota affidabile il prima possibile. É vero che attualmente saremmo salvi, ma può accadere ancora di tutto. Poi, una volta tranquilli perché non provare a salire ancora di più?...”


Cosa è cambiato con l'arrivo di mister Leone?

“Direi tutto. Il mister lo reputo un fenomeno. Lui, come il prof. Lorenzo Tarquini, stanno facendo un lavoro eccellente. Leone è stato bravo soprattutto nel formare il gruppo. É entrato nella testa dei giocatori ed è riuscito a metterci in condizione di dare il nostro massimo. Oltre che un grandissimo allenatore è soprattutto una bellissima persona. Merito a lui e a tutto lo staff per i risultati che stiamo ottenendo. Anche a livello tattico adesso abbiamo delle idee ben precise mentre prima non era affatto così”.


A livello personale questo può essere l'anno della rinascita?

“Sicuramente. Devo ringraziare il Villalba per aver creduto in me quando tutti mi davano per un giocatore finito dopo l'infortunio al ginocchio. Venivo da un play off di Eccellenza con la Valle del Tevere dove abbiamo sfiorato la D e da un'esperienza al Campus Eur non troppo felice. Perciò questo per me è certamente l'anno della rinascita. Sono arrivato qui che non ero ancora al meglio, la società mi ha aspettato e devo ringraziarla per aver creduto fortemente in me. Grazie ai presidenti Scrocca e D'Autilia, al dg Pagliaroli ma soprattutto al direttore Angelucci, ha chiuso lui la trattativa ed è stato determinate per il mio passaggio al Villalba. E poi Prioteasa... Flavio lo conoscevo già da tempo ed anche lui è stato decisivo in questo senso. Siamo grandi amici e in campo ci completiamo, ma a volte mi rimprovera perché dice che gli faccio pochi assist (ride n.d.r.). Se riesco a far gol il merito è anche il suo e certamente di tutta la squadra. Qui sono felice, mi sto ritrovando anche se penso di poter crescere ancora a livello di condizione”.

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