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l'intervista
17 Luglio 2019
Di Ventura e Iacomelli
Era uno degli obiettivi prefissati dalla nuova proprietà nero azzurra: è stato centrato. Mario Di Ventura giunge al Civitavecchia 1920 senza la presunzione di chi ha militato praticamente solo in serie D nella sua brillante carriera ma con l’umiltà tipica dei grandi sportivi. “Civitavecchia - narra Di Ventura - mi ha coinvolto in un progetto che reputo affascinante. Ho trovato sin dai primi approcci un ambiente familiare incline a lavorare sotto ogni aspetto con grande professionalità e ambizione: per me è il massimo”. Fondamentale, per la buona riuscita dell’operazione è stata la trattativa portata avanti, con abnegazione e quindi successo, dal direttore sportivo Sandro Fabietti, così come l’apporto umano ed etico fornito dal presidente nero azzurro Patrizio Presutti insieme al society manager Ivano Iacomelli. “Assolutamente si - prosegue il classe 1991 - col direttore si è instaurato subito un rapporto di fiducia e stima reciproca. La dirigenza poi mi ha lusingato ma con modi genuini e in definitiva semplici. Civitavecchia l’ho conosciuta e apprezzata in passato: torno con molto entusiasmo”. Sussistono ora i presupposti per disputare un buon campionato. L’ex Pomezia lancia in ultimo un messaggio significativo al gruppo e alla piazza. “Conosco bene i miei compagni - conclude il forte centrocampista romano - e sono convinto che possiamo toglierci soddisfazioni durante la stagione che sta per iniziare. Essenziale per far bene sarà anche l’apporto della tifoseria che ricordo volentieri per l’attaccamento e la passione che hanno nei confronti di un club illustre, in procinto di compiere 100 anni: uno stimolo in più per noi calciatori in funzione di un’annata che ci può vedere protagonisti”.
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