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200 volte Federici! "Orgoglio doppio con questa maglia"

L'intervista a 360 gradi al bomber dell'Eretum Monterotondo che, con la doppietta al Montespaccato Savoia, ha raggiunto il bellissimo traguardo

23 Settembre 2019

Matteo Federici esulta (©Conti)

Matteo Federici esulta (©Conti)

Un traguardo immenso per uno dei giocatori simbolo degli ultimi anni nel calcio dilettantistico laziale e non solo, perché Matteo Federici si è fatto valere anche oltre i confini nazionali e in ambito professionistico. Nella sfida contro il Montespaccato Savoia la doppietta è valsa al numero 9 i 200 sigilli in carriera. Un grandissimo riconoscimento a livello personale che premia i sacrifici di una vita al servizio del calcio e di una maglia in particolare, quella della propria città. Parola al bomber dell'Eretum MonterotondoMatteo Federici esulta (©Conti)


Buongiorno Matteo, avevate un derby da riscattare e ieri ci siete riusciti alla grande, in una domenica per te dal sapore davvero molto particolare...

“Sì, venivamo dal derby perso che ci aveva comunque un po' destabilizzato. A Monterotondo è sempre una partita molto sentita con diversi ragazzi della città, ed uscire dal campo sconfitti ci ha portato sicuramente un po' di rammarico. Ieri sapevamo di incontrare un'ottima squadra come il Montespaccato di mister Ferazzoli e che veniva da un grande momento. Ma avevamo voglia di riscatto e si era visto già in settimana. Con mister Gregori abbiamo lavorato bene e ieri abbiamo ottenuto il massimo per quello che volevamo. É stata una partita frizzante, divertente e che poteva concludersi anche con qualche gol in più. Personalmente è stata un gioia doppia, perché ancora non riuscivo a sbloccarmi in campionato e quindi sono stato contentissimo di aver aiutato la squadra a conquistare la seconda vitoria casalinga. Poi tenevo a questo traguardo in particolar modo, faccio sacrifici da quando sono bambino e il raggiungimento dei 200 gol in carriera nonostante siano arrivati nei Dilettanti è una cosa che mi riempie d'orgoglio. Averlo fatto con la maglia della mia città, e che porto sempre nel cuore, è stato ancora più bello”.


Quest'anno pochi riflettori su di voi almeno alla vigilia del campionato. Cosa ti aspetti a livello di squadra?

“Continuare a fari spenti. Non abbiamo un obiettivo preciso ma abbiamo l'obbligo e il dovere di allenarci bene e far vedere un buon calcio. É quello che ci chiede il mister e la società, non abbiamo pressioni e dobbiamo continuare a divertirci facendo capire quanto vale questo gruppo”.


A livello personale, cosa rappresenta questa maglia per te?

“Sono di Monterotondo e indossarla mi inorgoglisce, ho vestito anche la maglia del Monterotondo Calcio in D. Adesso ricopro inoltre un ruolo in società come responsabile della Scuola Calcio e dopo i 200 gol è proprio questo un motivo in più per spingermi a costruire qualcosa di positivo all'interno di questa società e della cittadina, proprio perché abbiamo tantissimi ragazzi che vedono noi della prima squadra e capiscono i sacrifici che abbiamo fatto avanti per raggiungere determinati obiettivi. Quindi continuerò a portare avanti i colori eretini e a circa 34 anni voglio divertirmi ancora, cercando ovviamente di aiutare la squadra”.


Sei tornato a Monterotondo dopo l'esperienza nella Serie B australiana. Cosa ti ha lasciato?

“Ho sfruttato al massimo la possibilità dell'Australia, comunque fare i professionisti all'estero è stata una nuova esperienza, ho imparato una nuova lingua e un nuovo modo di pormi e comunicare. Ho scoperto un nuovo calcio prettamente anglosassone, molto fisico soprattutto. Riguardo l'aspetto tecnico-tattico è sicuramente inferiore all'Italia, ma al contempo è un calcio davvero molto duro. Ho sfruttato al massimo il visto e la possibilità di rinnovo per il secondo anno. Fare il professionista ti appaga e lì mi hanno trattato benissimo. Vedono noi italiani come Dei del calcio. Poi fortunatamente ho fatto bene con una media di circa un gol a partita in due anni. Continuano ancora a chiamarmi ma per una mia priorità familiare ho deciso di rimanere in Italia e continuare questo percorso di crescita sia da calciatore che a livello professionale. A breve farò il corso Uefa B per intraprendere anche la carriera da allenatore oltre che quella dirigenziale. Vedremo quello che porterà il calcio dopo averlo giocato”.

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