l'intervista
Vittorini: "Vivo l'Eccellenza come se fosse la mia Serie A"
Il bomber della Polisportiva Monti Cimini a 360 gradi dopo aver vinto il sondaggio social
Manuel Vittorini è il vincitore dell'ultimo sondaggio social di Eccellenza con 227 reactions. Il bomber di Canale Monterano non finisce mai di stupire, ricordando a tal proposito il poker di domenica scorsa inflitto alla Corneto Tarquinia. Numeri pazzeschi per un giocatore perfezionista e professionista, che dopo sole cinque giornate si è già preso la vetta della classifica marcatori. parola a Vittorini.
Buongiorno Manuel, hai avuto tanti voti nel sondaggio. Te lo aspettavi?
"Sì è vero, infatti ho molte persone da ringraziare di cuore. Diciamo che questa volta l'ho pubblicizzato al massimo ed è andata bene. Nell'epoca dei social è un'iniziativa molto carina e che consente anche a chi non segue particolarmente il calcio in qualche modo di conoscerci".
Domenica non è stato il tuo unico poker in carriera. Qual'è il segreto di tanta concretezza?
"È stato il mio secondo poker, ricordando poi anche la cinquina dello scorso anno. Quando vengono prestazioni del genere fa sempre piacere ma sono sincero, contro la Corneto non è stata una gara così semplice. Nel primo tempo loro avrebbero meritato qualcosina in più. Poi nel secondo abbiamo trovato noi il vantaggio e la gara si è messa in discesa anche perché loro non hanno avuto il tempo per reagire. Tornando alla mia prestazione, mi prendo il merito per essermi fatto trovare pronto ma allargo i complimenti certamente a tutta la squadra. Sono i compagni che mi permettono di segnare e il primo ringraziamento va a loro. A dire il vero non ho un vero e proprio segreto se non quello di metterci tanta passione e trovare gli stimoli giusti. Sono anche attentissimo alla cura del corpo non essendo più giovanissimo. E poi le emozioni che precedono la partita, quell'adrenalina soprattutto il sabato sera che mi spinge sempre a dare il massimo. Oppure la cura nel prepararmi la borsa e la normale routine. Tutto il resto viene da sè. Vivo l'Eccellenza come se fosse la mia Serie A".
C'è un mister al quale sei rimasto particolarmente legato?
"Sicuramente più di uno compreso lo stesso Scorsini, uno dei pochi con cui ho lavorato per più di un anno. Ma in cima a tutti metto Ottavio Insogna che ho avuto ai tempi di Bracciano e Guidonia. Lo sento tuttora ed oltre ad essere una grande persona mi ha dato tanto anche a livello professionale e terapeutico. Comunque, ogni domenica ricevo messaggi da tantissimi allenatori, anche da quelli che ho avuto nelle giovanili".
La prestazione più bella di sempre?
"Contro il Campus Eur lo scorso anno, feci cinque gol ed eravamo in dieci. In quella domenica segnai un gol più bello dell'altro e ci rimasi un pò male perché non c'era nessuno a riprendere la partita. Fu una giornata fantastica".
Il giocatore con il quale ti sei trovato meglio?
"A parte i miei fratelli con i quali condivido tutto cito Edoardo Mannozzi, ci ho giocato lo scorso anno e lo considero un ragazzo d'oro. Ho condiviso tanti bei momenti anche con Luca Brunetti e con Lorenzo Serafini, al quale faccio un grande in bocca al lupo per il suo campionato con la Vigor Acquapendente".
Il portiere più difficile da battere?
"Maurizio Nencione è stato un incubo... Mi ricordo che in un Civitavecchia - Montefiascone non riuscivamo a segnargli neanche con le mani. L'unico che mi ha parato due rigori è stato invece Luciano Molon del Fiumicino ma un gradino sopra a tutti metto sicuramente Nencione".
Il tuo punto di riferimento tra i top player mondiali?
"Senza dubbio Cristiano Ronaldo, lo seguo dai tempi dello Sporting Lisbona. Poi allo United, era spettacolare ma segnava di meno e io mi ci rivedo proprio per questo. Anche io ero così all'inizio della mia carriera. In quegli anni io ne avevo 14 ed ero attratto dal suo abbigliamento, dal capello particolare e dallo scarpino colorato. Insomma, tutti particolari che alla fine non contano nulla ma che a quell'età ti colpiscono. Con gli anni si è poi rivelato un grandissimo professionista ed oggi è il prototipo del calciatore modello. Per diventare ciò che è ha lavorato e continua a lavorare duramente. Lo ammiro molto soprattutto per questo".
Hai un desiderio per il futuro?
"A livello calcistico credo che siano ormai tramontate le chances di poter approdare in altre categorie, perciò mi auguro di ripagare sempre nel migliore dei modi le aspettative che gli altri ripongono in me e lasciare comunque un bel ricordo nelle società in cui gioco. A livello personale, spero di costruire una famiglia che ad oggi credo sia la cosa più importante".