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Civitavecchia, a Monterotondo scatta l'ora della verità

I nerazzurri sono reduce dalla sconfitta contro l'Eretum e domenica sono attesi dall'ennesimo esame importante

14 Novembre 2019

I tifosi nerazzurri (©De Luca)

I tifosi nerazzurri (©De Luca)

I tifosi nerazzurri (©De Luca)

Domenica, al triplice fischio del signor Recupero della sezione di Lecce, la Civitavecchia calcistica presente al Tamagnini,  ha chinato la testa e assunto sembianze umorali simili al cupo cielo autunnale che persiste sulla costa tirrenica ormai da diversi giorni: un vero castigo divino. In virtù del pari dell’Unipomezia e della sconfitta da parte dello Scalo, c’era presagio di gloria: una vittoria avrebbe infatti portato i nero azzurri al secondo posto, a sole due lunghezze dalla vetta. Come cambiano repentinamente gli scenari e come è importante il calendario altro che il modaiolo motto che recita: “tanto prima o poi bisogna incontrarle tutte”. Non è proprio così: spieghiamo in questo caso perché. Nel prossimo turno di campionato il Civitavecchia sarà di scena al Pierangeli di Monterotondo: sede del Real Scalo che è ancora in testa al girone A ma alla decima ha subito un ko netto, in casa, contro la sorprendente Polisportiva Monti Cimini di un certo Marco ''Odino'' Scorsini  il cui braccio, da lui, ben armato ha un nome ed un cognome riecheggiante sulla costa tirrenica: facciamo Thor, a scanso di equivoci. Per i ragazzi di Centioni occasione dunque di pronto riscatto, per quelli di Caputo, essenzialmente, una gara da non sbagliare. Non come con l’Eretum, dove il Civitavecchia ha deluso per settantacinque minuti abbondanti, salvo poi interpretare il finale di gara in maniera a dir poco eroica: forse per tale sussulto d’orgoglio si, avrebbe quantomeno meritato il pari. E invece è arrivata la sconfitta, la seconda stagionale dopo quella assurda di Anzio. Si dice che gli esami di maturità non finiscono mai: ed in questo caso il motto è veritiero per i tirrenici. Perdere a Monterotondo allontanerebbe infatti la vetta di ben nove lunghezze, vincere rilancerebbe emotivamente una città intera dopo anni di semioscurità. Diciamolo pure che la Vecchia non è partita per battersi in funzione del salto di categoria ma visto l’equilibrio generale ed il buon livello di gioco espresso da Ruggiero e compagni sin qui, rischiare di uscire dalla lotta al primo posto dopo 11 turni, sarebbe francamente deleterio. Un inciso su Ruggiero va fatto poiché se un dio esiste e si chiama Thor, il ''nostro'' ha i connotati giusti per vestirsi sovente da quel Perseo pronto a sfidare da solo il Titano di turno lui anche si, come Thor, quando ispirato trascina una squadra intera: una squadra che senza il suo talento e la sua gloria infinita pare smarrita: Perseo nelle ultime due gare non ha brillato nè segnato: la Vecchia ha fatto un punto solo. Gli astri consigliano che è meglio non perdere ovviamente al Pierangeli ma se poi ciò accadrà, tutto, seppur con svariate complicazioni sarà, numeri e carte anche storiche alla mano, ancora possibile. Divinità, santi in Paradiso e stelle permettendo.

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