Cerca
L'intervista
08 Gennaio 2020
Tabarini
Giuseppe Tabarini, due partite due reti con la maglia verde azzurra della Virtus Nettuno, è uno degli uomini copertina dell’Eccellenza laziale rimodulata dopo il calciomercato. Peppe (soprannome ormai collaudato tra amici e addetti ai lavori ndr) è la freccia acuminata, o meglio la stella, che serviva come il pane in tempi di carestia ai nettunensi per accendere nuovamente la fiammella della speranza in ottica di una salvezza non più chimera, ora.“ A Nettuno - afferma Taba - sono stato accolto veramente un po’ come il salvatore della patria: tutto ciò mi lusinga enormemente: ora sta a me ripagare coi goal e gli assist lo sconfinato affetto ricevuto”. Il noto classe 1995 Domenica ha steso, con una rete delle sue, la coriacea PMC di Marco Scorsini: una rete che ha consentito alla Virtus Nettuno di lasciare l’ultima casella della classifica generale inerente il girone A. “Sì - racconta Tabarini - sono stato decisivo, così come nella giornata precedente dove, purtroppo, per le note vicende relative al reclamo subìto da parte dell’Anzio, non abbiamo racimolato punti. Guardo al futuro con ottimismo: la squadra, ricostruita, ha già dimostrato di poter centrare la salvezza”. L’impresa, ardua, appare veramente alla portata dei ragazzi diretti da Panicci anche se, ogni match di campionato ormai dopo il mercato di riparazione sembra sia un’incognita pure un po’ perversa, per ogni compagine. “Proprio così - commenta l’attaccante romano - le partite sono tutte sulla carta da tripla. Per noi questo può essere magari un vantaggio. Il battesimo nel girone di ritorno ci vedrà impegnati nella trasferta a casa della capolista ma non abbiamo timore, semmai la consapevolezza che possiamo dare seguito alla super performance di Vignanello”. Tabarini ha lasciato una città calcisticamente importante come Civitavecchia per approdare in un club illustre che lotta però per traguardi meno ambiziosi di quelli nero azzurri.“ Ho lasciato - conclude Tabarini - Civitavecchia col cuore letteralmente frantumato. Ero e resto molto legato alla piazza ed ai suoi straordinari tifosi. Ho ricevuto tanti messaggi privati colmi di sensibilità da parte dei supporter tirrenici. Purtroppo alla mia età e con le mie qualità non potevo permettermi il lusso di accontentarmi ad oltranza della panchina. È andata così, fa parte del calcio, ora guardo avanti a questa nuova affascinante sfida tutta da vivere a Nettuno”.
EDICOLA DIGITALE
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni
Dalle altre sezioni