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l'intervista

Monti Cimini, Piergentili: "Società e staff sempre vicini"

Le parole del capitano della compagine giallonera in merito al lungo stop del campionato

06 Aprile 2020

Piergentili

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Mille battaglie sui campi della nostra regione. Ora come molti protagonisti delle nostre domeniche è un leone in gabbia. Parliamo del capitano della Polisportiva Monti Cimini Paolo Piergentili. Un mese di stop forzato che sta diventando un’eternità per tutti gli italiani appesi al filo di speranza nei notiziari giornalieri. Chiusi in casa in attesa di ricevere buone notizie da esperti ed istituzioni. Intanto per il difensore un aiuto casalingo alla compagna, allenamenti e speranza di tornare alla vita di prima e riabbracciare tutta la famiglia Pmc.


Capitan Piergentili, te lo saresti mai aspettato questo lungo stop?

“Assolutamente no, si parlava all’inizio di una semplice influenza. Purtroppo è stata sottovalutata e tutto il mondo ha capito col passare dei giorni che è un virus molto letale e che bisognare seguire tutte le accortezze che ci indicano, soprattutto rimanere a casa”.


Come trascorre le sue giornate il baluardo della difesa Pmc?

“Non mi sveglio troppo tardi e do una mano a mia moglie in casa. Nel primo pomeriggio faccio allenamento o con dei circuiti in casa o in una salita del garage sotto casa. Più che altro per passare tempo, la situazione si comincia a fare dura”.


Il sostegno piscologico che arriva da una società come questa può essere molto importante?

“Non avevo dubbi sulla dirigenza della Polisportiva Monti Cimini e ci metto dentro anche Scorsini col suo staff. Le nostre chat sono sempre attive. Non molliamo. Questi messaggi sono anche una forma per restare uniti dopo una stagione a dir poco eccezionale. Il discorso psicologico in questo momento è importante. Stiamo dimostrando di essere un gruppo unito anche in determinate circostanze”.


Ripresa o non ripresa, futuro calcistico dopo una volta passata la bufera. Che idea di è fatto Paolo Piergentili?

“Adesso a livello sanitario c’è una situazione di stallo e disagio generale, lo dicono i numeri. Non so se ricominceremo, ci teniamo pronti con le gambe e con la testa. Ce lo dirà il Governo. Se non ci sarà la possibilità di ripartire molte società avranno maggior tempo a disposizione per costruire il futuro e farlo bene. Come in tutte le cose negative c’è sempre qualcosa di positivo. Sono sempre abituato a vedere in modo ottimista, dopo una catastrofe simile c’è sempre voglia di rinascita e migliorare quello che non andava bene prima. Il calcio dilettantistico non morirà ma vivrà, seppur con qualche strascico, una rinascita. Ringrazio la società per la sua vicinanza e faccio un invito a tutto il nostro mondo dilettante a non mollare e pensare sempre positivo”.

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