l'intervista
Di Mauro: "Anche i Dilettanti andrebbero regolarizzati"
Il difensore dell'Aranova a tutto tondo sull'attuale momento di difficoltà lanciando un messaggio ben chiaro: "Nessuno di noi ad oggi è tutelato"
Diego Di Mauro, difensore classe 1991, quest’anno ha deciso di sposare il progetto Aranova dopo la stagione vissuta con i colori del Cynthia culminata con la salvezza dei castellani che avevano disputato anche la finale della Coppa Italia regionale. Il club rossoblù, con il direttore Mursia in prima persona, ha deciso di puntare su uno dei giocatori più forti nel suo ruolo, sapendo infatti che Di Mauro può essere inoltre preziosissimo come goleador rivelandosi tra i difensori più prolifici degli ultimi anni. Soprattutto con l’arrivo di Vigna in panchina, l’Aranova aveva trovato la giusta quadratura del cerchio e poco a poco si stata avvicinando sempre di più alla salvezza. Poi, la sospensione del campionato e tanti dubbi sul futuro della stagione e del calcio in generale. Temi sui quali abbiamo ragionato proprio con Di Mauro.
Ciao Diego, come stai vivendo da ragazzo e da sportivo questo periodo?
“Sicuramente è un periodo anomalo, non l'avevo mai vissuto. È una cosa nuova per me e per tutti. Il calcio mi manca molto, è come se avessi la mia ragazza fuori Roma e non la potessi vedere. Purtroppo momentaneamente non si può far nulla, dobbiamo soltanto sperare che le cose vadano bene. Mi sto allenando tutti i giorni per tenermi in forma e pasare il tempo. Diciamo che mi sto dando da fare nel caso dovessimo riprendere”.
Quali saranno secondo te le ripercussioni del virus sul calcio?
"Secondo me dalla Serie A in giù saranno molto importanti. Si faranno delle valutazioni tra presidenti e giocatori, ma ad oggi nessuno è tutelato e proprio per questo magari sarebbe opportuno regolarizzare un po' di più anche il calcio dilettantistico”.
Da giocatore, quando si tornerà in campo che emozioni ci saranno?
“Ci saranno emozioni forti, il campo manca... Un conto è la vacanza che arriva in estate in cui hai comunque voglia di giocare ma al tempo stesso ti vuoi anche rilassare. Adesso purtroppo è diverso, ed io rientrerei anche subito, in questo momento la voglia è davvero tanta. Il calcio ci è stato tolto dall’oggi al domani, ci è stato detto “Non dovete venire più al campo”. Io ad esempio a casa non ho neanche un paio di scarpini ma li ho lasciati tutti al campo, per far capire che quella è la mia quotidianità e che mi sta mancando molto”.
Tornando alla stagione, come giudichi il primo anno dell'Aranova in Eccellenza?
“Come primo anno non è stato facile, sicuramente è un dato di fatto. Comunque era una società nuova che doveva fare dei percorsi nuovi. Questo è stato fatto chiaramente con qualche difficoltà, ma è normale. Forse si poteva fare meglio ma alla fine è stato fatto un buon lavoro. Poi il campionato si è bloccato in questo modo quindi al momento non sappiamo come potrebbe andare a finire. Comunque devo dire che stare ad Aranova è emozionante, con quel tifo, con quella dirigenza con l’allenatore si sono fatte cose molto carine. Società seria, staff tecnico importante e di categorie superiori”
Cosa ti auguri per il futuro?
“Sicuramente di tornare sui campi e che passi tutta questa cosa. Fa male a tutto il Paese e non solo al calcio. Chiaramente c’è chi è lontano tra i propri cari, dalla propria passione;. Insomma, un po' di tutto. Spero che il futuro ci riservi cose buone sia nel calcio che nella vita, anche se non sarà facile. Dobbiamo essere fiduciosi. Concludo salutando tutti: dirigenti, direttore, tifosi e mi raccomando, in questo periodo, speriamo ancora per poco, restiamo a casa!”