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16 Aprile 2020
Vitale (©De Santis)
Siamo pronti per un altro appuntamento con la Top 11 dei protagonisti del calcio dilettantistico regionale. Oggi è la volta di Gennaro Vitale, capitano del Gaeta e uno dei volti più rappresentativi della squadra biancorossa del recente passato, con campionati su campionati sulle spalle anche fuori regione. Nella sua formazione ideale non mancano volti illustri, lasciamo allora che sia lui a spiegarci meglio di che squadra si tratta. “Come modulo ho scelto il 4-2-3-1 perché soprattutto davanti sono tanti i giocatori che meritano un posto così ho cercato di lasciarne fuori meno possibili. In porta Antonio Mirante, che non ha certamente bisogno di presentazioni. Abbiamo giocato insieme due stagioni a Sorrento, io avevo 17 anni e lui 16. Terzino destro Federico Del Grosso, ex Chieti, mentre a sinistra metto Carlo Crialese, giocatore vero e che tutt’ora è in palcoscenici importanti tant’è che gioca con l’Entella. Al centro Luca Sbardella, attualmente a Campobasso, insieme ad Ivan Speranza. Quest’ultimo è stato il capitano del Teramo ed ha giocato per tanti anni nelle categorie importanti. Vorrei comunque citare anche Felice Cavaliere con cui ho vinto un campionato a Gaeta. A centrocampo, insieme a me metto Peppe Nuvoli con il quale mi sono trovato benissimo, per caratteristiche ci compensiamo ed ha vinto moltissimo nel corso degli anni. Anche in questo ruolo ho conosciuto altri grandi calciatori come ad esempio Giacomo Iozzi o Andrea Di Pietro. Davanti, metto Alfonsi dietro la punta, giocatore dinamico e in grado di compiere qualsiasi cosa con il pallone. A destra è una bella lotta con gente come Neri, Genchi oppure Oggiano, ma alla fine scelgo quest’ultimo. A sinistra sicuramente Flavio Marzullo per classe e qualità. Come attaccante centrale metto Michele Vano e come alternativa Dino Fava, ha vinto quattro campionati consecutivamente in Campania. A 43 anni segna ancora tantissimo. Infine il mister, Massimo Agovino è senza dubbio il più forte che ho avuto. Purtroppo l’ho incontrato soltanto a 31 anni, non mi spiego come non sia riuscito a sfondare nel calcio che conta”.
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