l'intervista

Fabrizio Romondini saluta: "Giusto fermarsi ora"

Dall’esordio in A in giallorosso nel ‘94, alle ultime partite all’Unipomezia: il regista lascia il calcio giocato e si accorda con l’Atletico Terme Fiuggi

Una carriera lunga ben 26 anni, da quel lontano Roma – Napoli in Serie A del 1994 fino ad arrivare ad Aranova Unipomezia in Eccellenza dello scorso 1 marzo, passando per oltre venti anni nei professionisti in Italia e all'estero. Fabrizio Romondini dice basta con il calcio giocato e all’età di 43 anni appende gli scarpini al chiodo. L’eterno regista ha scelto di salutare il campo al termine di una stagione particolarissima sotto tutti i punti di vista, interrotta troppo prematuramente per permettere al classe 1977 di organizzare il miglior addio che si rispetti. Ma il Covid ha voluto così, incidendo di fatto sulla scelta del centrocampista per il quale si apre adesso un mondo tutto nuovo. Fabrizio Romondini sarà infatti il vice allenatore di Giuseppe Incocciati sulla panchina dell’Atletico Terme Fiuggi. L’inizio di una nuova esperienza come tecnico in seconda nell’emergente realtà termale. “Con entusiasmo affrontiamo questo nuovo percorso – dichiara l’ex Roma – che sarà totalmente diverso da quello precedente. A livello fisico mi sentivo ancora bene e forse avrei potuto giocare per un’altra stagione, ma dopo quattro mesi di stop assoluto è opportuno fare delle attente riflessioni. A 43 anni avevo ancora la passione e i mezzi per provare a continuare, perciò è stata una scelta molto sofferta quella di smettere in questo modo. Magari si poteva salutare sul quel rettangolo verde in un altro modo, avrei preferito festeggiare all’ultima giornata di campionato con i miei amici in campo. Ma è andata così, comunque ritengo sia arrivato il momento giusto per fermarsi anche perché mi si è presentata questa nuova opportunità che intendo cogliere al volo. Arrivo in un club serio e sin da subito sono rimasto affascinato dal progetto Atletico Terme Fiuggi. Ritroverò il presidente Ciaccia con il quale ho avuto modo di lavorare già ai tempi della Cisco Roma. Lì abbiamo vinto il campionato di C2, mentre con l’Atletico Roma abbiamo perso la finale play off per andare in Serie B contro la Juve Stabia. E in panchina c’era proprio mister Incocciati, che avevo già avuto come allenatore ad Avellino due anni prima. Oltre a lui ritroverò anche il prof Fausto Russo e un calciatore al quale sono molto legato come Filippo Tajani, con cui ho giocato nelle giovanili. Riguardo gli obiettivi, sicuramente ci siamo prefissati di migliorare la posizione di classifica ottenuta nell’ultimo campionato, anche se interrotto prematuramente a causa del Coronavirus. La squadra aveva avuto delle difficoltà iniziali ma una volta prese le misure il gruppo si era tirato su e con otto partite ancora da giocare poteva crescere ancora di più. Cercheremo di dare il nostro meglio per migliorare e provare a recitare un ruolo importante. Da parte mia, metterò a disposizione tutto l’entusiasmo che ho per questa nuova, affascinante sfida in una società che mi ha subito colpito e catturato. Il progetto è molto importante, ci tengo a fare bene e a portare qui tutta la mia esperienza”. 

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