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L'analisi del big match del girone C tra le squadre di Di Rocco e Catanzani
18 Ottobre 2021
Uno scatto del match del Riciniello (Foto ©Vis Sezze)
Il big match del 5° turno ha emesso il suo verdetto (un 1-1 giusto ma 'amaro' per il Gaeta per come maturato) e con esso ha lasciato vari segnali da porre sotto la lente d’ingrandimento.
La Vis Sezze non muore mai
La formazione di Catanzani si è dimostrata, ancora una volta, indomita. E così, dopo la rimonta con il Sora (da 0-2 a 3-2), è arrivato un altro recupero in extremis che concede punti ‘bonus’ e ne toglie alle dirette concorrenti. Squadra in fiducia e coesa, che ci crede fino all’ultimo e non perde la bussola anche quando sembra smarrita nella tempesta.
Gaeta, segnali di ripresa
Se fosse finita 1-0, sarebbe stato sicuramente un altro dopo-gara per i biancorossi. Si sarebbero analizzati solo gli aspetti positivi, i segnali di rilancio dopo 3 ko. Invece con una ‘non vittoria’ vengono a galla anche le lacune di una squadra che non è ancora fuori dal tunnel, ma che ne ha già imboccato la via d’uscita. Bisognerà ripartire dalla voglia, dalla grinta e dalla tenacia dimostrata nel secondo tempo, in cui l’undici di Di Rocco ha sfiorato l’impresa contro la capolista, fermandosi soltanto sul più bello.
I rossoblù possono restare lì
Tanti 'over' di spessore accompagnati da un numero non indifferente di giovani in rampa di lancio (per informazioni chiedere a Matteo Mollo, entrato nel finale) guidati da un allenatore che ormai conosce queste categorie come le sue tasche. Ci sono tutti gli elementi per puntare in grande, e se a queste premesse si aggiungono 13 punti dopo 5 partite, peraltro con avversarie come Terracina, Sora e Gaeta (oltre a Monte San Giovanni Campano ed Audace)…
Dare tempo e fiducia a Di Rocco
La classifica è bugiarda per il Gaeta; non ci sono mezzi termini. Forse al momento meritata, per gli errori e le pecche dei biancorossi, ma il livello della rosa è all’altezza e prima o poi verrà fuori, nella speranza che il momento buio sia messo alle spalle. Di Rocco lo aveva ammesso un paio di settimane fa: è un diesel che ha bisogno di tempo, ma una volta in moto diventa un treno difficile da fermare (come successo negli ultimi anni con Audace e Atletico Lodigiani).
La progettazione premia
Roma non si è costruita in un giorno, si sa. La differenza tra Gaeta e Vis Sezze, sostanzialmente, è questa. I rossoblù hanno alle spalle un progetto pluriennale con Catanzani, le fondamenta della squadra sono ben consolidate e ci sono tante certezze che altre squadre devono ancora acquisire. Aspetto sottolineato anche dal tecnico biancorosso, che in una realtà nuova come quella di Gaeta è dovuto ripartire da zero e dunque le certezze dovrà costruirsele e sudarsele. Al momento ne ha una: la squadra è dalla sua parte.
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