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L’INTERVISTA

Valerio Frasca: "Ho due sogni: il Sora in D ed un futuro da ds"

L’estremo difensore bianconero, decisivo con i suoi interventi nel campionato d’alta classifica della formazione volsca, si confessa a cuore aperto

22 Marzo 2022

Valerio Frasca in azione (Ph. Cappuccitti)

Valerio Frasca in azione (Foto ©Cappuccitti)

Ha girato molte realtà nel Lazio ed anche fuori regione con la scelta, quest’estate, di tornare a vestire la maglia del Sora, tanti anni dopo: Valerio Frasca parla di passato, presente e futuro.

Buongiorno Valerio, tu quest’anno difendi i pali del Sora, storica società laziale che meriterebbe, vista la tifoseria, ben altra categoria: come ti stai trovando e che giudizio puoi dare del vostro campionato fin qui? Chi vincerà alla fine il girone C di Eccellenza e chi ti ha impressionato di più fin qui?

"Sora l’ho ritrovata sempre una piazza seria, di valori, dove c’è fame di calcio e di fare categorie differenti da quelle attuali. La Società nella prima esperienza era allo sbando, con Palma si è strutturata e c’è molto seguito. Speriamo di portarli almeno in Serie D, non sarà facile questo è ovvio. Credo che alla fine la Lupa Frascati arriverà prima per completezza di organico e per esperienza anche se il giocatore più forte del girone ce l’abbiamo noi ed è Rossi, l’ha dimostrato portando il maggior numero di punti alla propria squadra".

Nel corso della tua carriera hai conosciuto tra allenatori, direttori e compagni di squadra persone con cui hai instaurato un rapporto extra campo e con cui mantieni stima e legame affettivo? Se si, chi sono?

"Nel calcio ho conosciuto tante persone, pochissime mi sono rimaste nel cuore: penso a Daniele Nohman, Gianmarco Carta, il Ds Giorgio Tomei, Ciccio Montella e Gianmarco Falasca sono quelli con cui ho un rapporto più stretto a prescindere dal rettangolo di gioco. Ci sono più altre persone con cui comunque ho un buon rapporto ma non così stretto, questi citati sono quelli che sento settimanalmente".

Cosa pensi dei campionati dilettanti e quali sono le differenze principali che riscontri tra Serie D ed Eccellenza? Quanto è importante costruirsi un futuro che sia anche extra calcio?

"La differenza tra Eccellenza e Serie D è ampia per quel che riguarda le strutture, le modalità, i tecnici onestamente c’è una differenza abissale. Non è assolutamente paragonabile il girone G di Serie D dove ho fatto quasi 200 partite e il girone C di Eccellenza. Credo che una sfida tra una formazione di bassa classifica di D ed una di alta classifica di Eccellenza possa finire 5-0 senza storia perché c’è un ritmo diverso ed un’intensità diversa: parlo di allenamenti, della preparazione dei tecnici e dei direttori, c’è anche possibilità di andare a prendere giocatori da fuori. La cosa che abbassa un po’ la differenza è l’Under in meno che c’è in Eccellenza. Futuro extra calcio? E’ fondamentale a mio avviso, io ho appena avuto un bambino e mi sto rendendo conto di quanto sia complicato avendo una famiglia mantenersi con il calcio, sto provando a strutturare qualcosa per il futuro, vediamo che accadrà prossimamente".

Se dovessi citare 3 attaccanti che in carriera hai stimato di più e con cui magari hai avuto più difficoltà contro, chi nomineresti?

"Lasciando stare la Serie C, in Serie D parlando di tre prime punte forti cito Daniele Nohman e Alessio Curcio, due che negli anni ho stimato di più. Poi Corsetti, Gabbianelli, Boldrini sono fortissimi ma non sono veri e propri attaccanti".

Quale è il sogno nel cassetto in ambito calcistico di Valerio Frasca?

"Il sogno nel cassetto che ho sarebbe quello di portare il Sora in Serie D, in futuro mi piacerebbe fare il direttore sportivo, sono ancora giovane e avrò tempo per organizzarmi in tal senso".

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