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Viaggio nel rendimento dei nerazzurri che fin qui hanno avuto un rendimento altalenante e si giocano già parecchio nel prossimo match
04 Ottobre 2022
Ruggiero, capitano della Vecchia (Foto d'archivio/©De Cesaris)
Sale l’attesa in casa Civitavecchia per la gara in programma tra 5 giorni al Vittorio Tamagnini contro la capolista attuale del girone A: il Centro Sportivo Primavera, imbattuto, dopo quattro giornate. Battuto invece, lo è stato eccome, il gruppo di Bifini: ben 2 volte, alla terza e alla quarta giornata. Passi falsi, quelli della Vecchia che, certificano in maniera inequivocabile, le complessità e le difficoltà strutturali, di un raggruppamento molto qualitativo. Il Civitavecchia è, dopo l’Aurelianticaurelio e insieme al Nettuno, la squadra che ha realizzato più reti sin qui, 8. Degli otto centri nero azzurri, 5 portano la firma di Vittorini, poi, un goal a testa per Cerroni, Luciani e Ruggiero. Il potenziale della offensivo dei civitavecchiesi è impressionante ed imponente. La nota dolente è il dato dei gol incassati, 6 media esatta di una rete e mezza ogni novanta minuti col baby portiere partenopeo Sarracino mai sotto la sufficienza, nelle prime quattro uscite in riva al Tirreno. Non è ancora cominciato il campionato di Gigi Ruggiero, mentre per quanto concerne il pacchetto arretrato, con i suo annessi e connessi, quello è una problematica che, il Civitavecchia, non scopre certo oggi, piuttosto, tra filosofie di gioco impartite, rose corte, infortuni ed esperimenti mal riusciti, si discorre senza riscontri positivi su tale tematica, da almeno tre anni. Eppure, il Civitavecchia, carte alla mano, ha calciatori di indubbio livello nel pacchetto arretrato centrale, per non parlare degli esterni dove, tra laterali Over e Under c’è da poter scegliere e bene. Questo enigma, ormai tormentone, lo deve e lo può risolvere solo un’ex trequartista.
Alessio Bifini, tecnico grossetano di indubbia bravura ed intelletto si era presentato a fine giugno dicendo più o meno: “a me basta vincere 1-0, lo spettacolo non è importante". Una secchiata di acqua molto fresca ricevuta sotto un cocente solleone stantio: bellissimo e bene augurante, insomma. Cerveteri e Anzio ma anche Quarto Municipio e se vogliamo le pirotecniche amichevoli estive, hanno svelato purtroppo il miraggio. Dove sta la famosa quadra? E chi lo sa.. Solo Bifini può saperlo se non riesce lui, nessuno di certo può. Pragmatismo e concretezza, nelle uscite pubbliche, hanno contraddistinto sin dal suo avvento il sagace tecnico toscano che, forse, diciamo forse, è chiamato, per scorgere da qualche parte la bussola dell’equilibrio, anche a compiere scelte audaci e impopolari. Capitolo finale o meglio appendice, dedicata al Capitano della Vecchia. In città c’è chi ne chiede addirittura il “sacrificio” quantomeno nell’ipotetico undici iniziale: blasfemia. Ruggiero è il Civitavecchia. La sua arte, il suo rapporto viscerale con la tifoseria, il suo senso di appartenenza ma soprattutto il suo infinito ed imparagonabile talento, lo mettono al primo posto nei protagonisti, chiamati alla risalita ed al riscatto. Vittorini farà sempre il suo perché è uno stoccatore infallibile: ha la rete ed il goal nel sangue. Ruggiero ha bisogno di calore, affetto ed empatia con la squadra, per esprimere tutta la sua poeticità in campo. Sognare un Civitavecchia con Ruggiero e Vittorini al massimo delle loro espressioni calcistiche si può. Ambire ad una difesa d’acciaio è possibile visti i nomi. C’è ancora una marea di tempo per raddrizzare la barca ma viaggiare senza intoppi, almeno per un tempo ragionevole, è la priorità se la meta è la D.
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