l'intervista
Manuel Vittorini, il super bomber della Vecchia "Merito dei compagni, ora siamo più squadra"
Nella natura umana di Manuel Vittorini c’è solo il gol. 14 reti in 8 gare ufficiali: 12 in 7 match di campionato. La Civitavecchia nerazzurra benedice l’avvento del cannoniere di Canale Monterano. Dei 20 centri messi a segno dalla compagine tirrenica, quasi tutti portano la firma di Thor. Vittorini oscura ogni cosa, abbraccia come un’onda gigante, col suo talento, una città di settantamila anime, cosparge ottimismo ovunque, incarna il “Dio” pagano in cui, sotto voce ma mica tanto poi a questo punto, si rivede la nutrita Civitavecchia portuale nero azzurra. "Se segno il merito è di chi mi mette nelle condizioni di farlo; sembra una frase fatta ma credimi è davvero così" Con il Campus altra, la terza di fila, prova anche di carattere, da parte della formazione diretta da Alessio Bifini. "È così. Con Città di Cerveteri ed Anzio non abbiamo scavato dentro noi stessi e trovato le risorse necessarie per ribaltare punteggi avversi. Con W3 (Coppa), Centro Sportivo Primavera e Campus Eur, sono state compiute rimonte fantastiche. Il gruppo ha acquisito consapevolezza velocemente: questo lascia veramente ben sperare per il futuro"
Al Tobia, clamoroso poker nerazzurro..."Premesso che i bianconeri avevano assenze pesanti, rimarco la prestazione di tutto il Civitavecchia. Certe vittorie possono rappresentare un punto di svolta, uno snodo, diciamo pure cruciale" Sì, pure perché durante questi sette giorni autunnali nel calendario ma climaticamente primaverili, sfileranno al Tamagnini, prima la Cimini di Stefano Scaricamazza (ottavi di Coppa Italia gara di andata) poi l’Unipomezia di Raffaele Scudieri. "Pensiamo ad una partita alla volta. Alla Coppa Italia regionale ci teniamo parecchio poiché siamo i detentori. Io però non l’ho vinta, i miei compagni invece si. Mi piacerebbe bissare questo prestigioso successo ottenuto l’anno scorso dal club: sarebbe fantastico. Non mi pongo limiti, voglio tutto e so che con questo Civitavecchia posso ottenerlo". Ci sarà un filo di sentimento, nel momento in cui, la maglia giallo nera della Faul, sarà vista come una sfidante da battere. "Sicuramente. A Vignanello ho trascorso tre anni stupendi. Io sono cresciuto con loro ed anche loro hanno tratto beneficio dalla mia presenza. C’è soddisfazione nel vedere che la Faul Cimini, dopo un breve percorso, è già un top club nel panorama calcistico laziale". La chiusura, col super cannoniere della Vecchia, è per certi aspetti sia comica che inquietante, per gli avversari. Argomento: naturalmente i go, tantissimi sin qui, fatti durante la stagione in corso.
"Non voglio fare lo strafottente, lo sai non è nel mio carattere ne, nella mia indole. Le reti che ho messo a segno sono una marea già, però credimi, potevo fare meglio" Allora è vero quello che gli ha detto un suo compagno di squadra, pure lui bomber, durante il ritiro con la Rappresentativa del Lazio di Giuliano Giannichedda. "Ma, tu non giochi a calcio, fai uno sport diverso, solo tuo". Probabilmente, grassa risata solo nerazzurra, è davvero così…