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L'intervista

Luiss, Le Rose: "La finale un risultato storico, studio e sport possono coesistere"

Il capitano biancoblù elogia il suo gruppo e racconta l’ambiente universitario

15 Febbraio 2023

Le Rose

Ludovico Le Rose (Foto ©Cassoni)

La Luiss sta vivendo una stagione in grande risalto, con una finale di Coppa Italia disputata e un campionato che la vede in corsa per il secondo posto, che vorrebbe dire disputare i play off nazionali. Un risultato che sarebbe storico per la società universitaria, che ha comunque già scritto pagine importanti nell’arco di questa stagione. Il peso della finale persa si fa ancora sentire, ma con la vittoria nell’ultima giornata ai danni dell’Audace la formazione capitanata da Ludovico Le Rose sembra essere tornata in pista. Proprio il capitano si espresso valorizzando i risultati ottenuti finora dalla sua squadra: "Per quello che abbiamo fatto finora reputo la stagione positiva, abbiamo avuto due percorsi in campionato e in coppa, con quest’ultimo che è stato un’esperienza bellissima, un risultato storico per l’ateneo, che mai era arrivato così in alto. Ha dato merito al lavoro della società, e soprattutto per il progetto che portiamo avanti dimostrando la conciliabilità di studio e sport. La vittoria sarebbe stata incredibile, ma le finali possono dipendere da eventi casuali. All’inizio del campionato è venuta meno un po’ di energia fisica e mentale per via del doppio impegno, abbiamo perso qualche punto e ora vogliamo tornare in alto. Abbiamo come obiettivo primario quello della salvezza sicura, ma vogliamo provare anche a raggiungere il secondo posto. Sappiamo di essere all’altezza per un tale piazzamento". L’ultima giornata ha visto Le Rose e compagni battere 3-0 l’Audace, riscattandosi dalla sconfitta esterna a sorpresa contro la Vigor Perconti: "La prestazione ci ha soddisfatti, così come il risultato. È stata una bella risposta da parte di tutti, le partite nel nostro girone non sono mai scontate, quella con la Vigor ne è la dimostrazione. Con questa vittoria abbiamo ripreso il nostro percorso, venivamo da un periodo difficile dopo la sconfitta in finale". Parla poi del suo ruolo di capitano e del rapporto con l’allenatore: "È un carico di responsabilità non indifferente per quello che rappresentiamo, sento il dovere di una certa tenuta comportamentale. Inoltre cerco sempre di migliorare il grado di comportamento verso la classe arbitrale, un aspetto a cui tengo molto insieme a quello verso l’avversario. Stendardo inizialmente era nostro compagno di squadra, poi ha chiuso la carriera da giocatore ed ha iniziato quella da allenatore, con risultati evidenti. Sul piano del gioco esprimiamo delle idee propositive, di costruzione, cerchiamo sempre di essere protagonisti della gara. Poi ci trasmette molti altri valori come la cultura del lavoro, la puntualità negli allenamenti, il rispetto delle regole, l’intensità e la qualità sono punti fondamentali". Conclude con una parentesi su alcuni momenti di "tensione" vissuti durante l’ultima partita: "Bisogna fare una premessa: siamo un gruppo speciale, di amici, e questo permette sempre di far entrare situazioni che possono sembrare particolari dall’esterno, ma che per noi sono normali. Ci sono persone che fanno parte del progetto da anni, non abbiamo problemi a risolvere i dissidi che si possono verificare durante le partite". 

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