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girone A

Un derby mai così pesante: Ladispoli - Cerveteri, all in per Castagnari e Superchi

L'unico play out del girone A si presenta quasi da solo: una soltanto resterà in Eccellenza 

12 Maggio 2023

Uno scatto del match di campionato

Uno scatto del match di campionato (foto ©De Luca)

Ed eccolo lì, il derby. Un derby che forse non si è mai visto e che, con molta probabilità, non vedremo mai più negli anni a venire, in questa modalità, all’interno di un campionato così importante. Academy Ladispoli - Città di Cerveteri, più semplicemente e sentimentalmente Ladispoli-Cerveteri, si giocano la stagione attraverso un play out; chi soccombe lascia la cugina nella categoria più alta, retrocedendo, appunto, in quella meno blasonata. Che a dirigere gli spartiti, di un "tragico", calcisticamente parlando si intende, duello "mortale", siano due grandi interpreti del nostro calcio dilettantistico, onestamente un pò dispiace. Se Ladispoli e Cerveteri sono finite in un imbuto senza scappatoie, le colpe dei due tecnici sono minime, quasi superflue. I due club etruschi, pagano a carissimo prezzo un’annata che, per scelte decisamente da campo non azzeccate e, vicissitudini extra calcistiche di varia natura, resterà probabilmente nei ricordi delle rispettive proprietà, col fine, si spera, di non incappare poi nelle medesime modalità lesive in futuro.

La Fioravanti ha poco da rimproverarsi; ha puntato su un tecnico giovane all’inizio, poi ha virato su un profilo più esperto, navigato per la categoria, come Massimo Castagnari. La presidentessa ha sfruttato il mercato natalizio per rinforzare adeguatamente una squadra partita a Settembre con delle oggettive lacune ma tant’è quando le annate prendono una piega è arduo cambiar rotta anche se c’è tutta la buona volontà possibile, nel farlo.

Sponda Cerveteri. La famiglia Lupi ha compiuto un atto quasi eroico, nei confronti della comunità etrusca. Il Borgo San Martino (creatura amata e plasmata nel tempo da patron Lupi) è stato sacrificato, in funzione di un disegno immaginato più grande. Giampaolo Superchi, discendente di una famiglia che, ha fatto calcio tramite il papà ad altissimi livelli, ha accettato una vera e propria "mission impossible"; lasciare il Borgo, traslare in una categoria più alta con gran parte del Borgo, di fatto. E ce l’ha fatta, Superchi. Ha dato una speranza ad un gruppo che, oggettivamente, vista la nutrita concorrenza, non ne aveva.

Sarà un peccato. O Castagnari o Superchi "macchieranno" la loro carriera con una retrocessione che, in fin dei conti, non sarà mai del tutto loro. Il calcio, come molti erroneamente dicono, non è un gioco, piuttosto talvolta un diabolico intrigo che neanche i più bravi e i più valorosi sanno risolvere.

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