L'intervista
Manuel Pagliuca: "L'Angelo Sale è casa mia. Questo Ladispoli può salvarsi"
Classe 1997, dunque ventisei anni, Manuel Pagliuca, diamante offensivo dell’Academy Ladispoli, è il vincitore della top five settimanale. La doppietta, da lui realizzata, che ha steso la Pescatori Ostia, è valsa, per l’Academy, i primi tre punti in campionato. "Sono molto contento -racconta Manuel Pagliuca- di essere tornato all’Academy Ladispoli; l’Angelo Sale è casa mia, sono totalmente a mio agio qui. Ringrazio la proprietà nel nome della presidentessa Sabrina Fioravanti per avermi riportato all’Angelo Sale, ringraziamenti che estendo a Oberdan Scotti, una figura sempre presente, fondamentale all’interno del club". Il noto fantasista aveva infatti già vestito, in serie D pure, la prestigiosa maglia rossoblu. "Quando ho giocato a Ladispoli, in passato, ero un ragazzo che doveva crescere, ora sono un uomo; la carta d’identità mi pone, nei confronti dei compagni, come il più anziano. Praticamente è tutta un’altra storia". Manuel oggi fa da chioccia ai tanti volenterosi giovani che condividono lo spogliatoio con lui... "È così. Ma alla fine siamo tutti sullo stesso binario. Sono un calciatore come lo sono loro. L’unica differenza è che ho più esperienza, conosco abbastanza bene la categoria, cerco di spronarli a lavorare con la giusta mentalità; quest’ultimo è un aspetto basilare, per poter poi raccogliere dei buoni risultati". E un grande allenatore, navigato e temprato nelle difficoltà, come Lillo Puccica, cosa chiede ad un calciatore di assoluta qualità come Manuel Pagliuca? "Io lo devo solo ringraziare il mister. È una persona piena di risorse positive. A me chiede di lavorare con impegno e passione sul campo, ma mi invita anche ad avere un atteggiamento sereno, spensierato. Sono consapevole, anche grazie ai preziosi consigli di Puccica, che se mi alleno bene e costantemente posso esprimere al massimo tutto il mio potenziale, togliendomi così importanti soddisfazioni". Il Pagliuca consapevole della propria evoluzione cosa si aspetta da se stesso? "Mi ripeto che non devo mai mollare. Amo tanto il calcio, se continuo così, concentrato e determinato a far bene, sento scorrere dentro di me solo buone sensazioni". Dotato di una classe sul terreno di gioco, pura, ci si domanda se esiste qualche rimpianto, in riferimento al vissuto... "Nella vita in generale non ho rimpianti. In riferimento al calcio mi piacerebbe rivivere nel Pagliuca ragazzo con la testa del Pagliuca attuale; sicuramente avrei poi fatto categorie più alte di quella in cui milito ora". C’è, un pregio, che ti consente di esaltare le tue qualità in campo? "Il piede sinistro. Sono capace di fare qualsiasi cosa col mio mancino". In conclusione, l’Academy Ladispoli si salverà quest’anno? "Sì, possiamo farcela".