L'intervista

Bussone si gode un grande Monte ma frena: "Le favorite sono altre, testa all'Aurelia"

Diego Sarti

Il Montespaccato sta volando sotto le ali di mister Andrea Bussone, che da quando è arrivato ha impostato uno stile di gioco collaudato ma, soprattutto, è riuscito a conquistarsi la fiducia di tutto lo spogliatoio, ripagata sul campo. Lo dicono i risultati: secondo in classifica ad un punto dal Pomezia e Aurelianticaurelio prime e fresco di qualificazione in Coppa Italia. Proprio questo week-end per il Montespaccato ci sarà il big match contro l’Aurelia, una sfida che potrebbe segnare il girone d’andata. Ne parla ai nostri microfoni il tecnico degli azzurri, Andrea Bussone.

Avete raggiunto la semifinale di coppa dopo la vittoria contro il Ladispoli. Che partita è stata? L'obiettivo sarà vincerla? Tra l'altro ha un valore storico poiché è la prima semifinale del Montespaccato in Eccellenza…

"Quando si arriva in semifinale ci sono il 25% di possibilità di vincere la competizione e il 50% di arrivare in finale, questa è una delle frasi che mi è sempre rimasta in testa in una conferenza stampa di un allenatore professionista. Questo è il pragmatismo con cui approcceremo la semifinale, a prescindere da chi sarà il nostro avversario. Con il Ladispoli è stata partita vera per tutti i 90', all'80’ ancora eravamo costretti ad uscire forti sui nostri avversari, ribadisco i miei complimenti alla squadra rossoblù. Cercheremo di scrivere altre pagine storiche per il Montespaccato e ancor di più per Montespaccato quartiere".

Una sfida infrasettimanale prima del big match contro l'Aurelia, come sta fisicamente la squadra e come state preparando la sfida?

"La Coppa toglie energie, avremmo voluto chiudere l'esito del match nel primo tempo, ma per merito dell'avversario e per la nostra imprecisione sotto porta abbiamo speso molte energie. Ma se la testa sta bene e dopo un approdo in semifinale di Coppa Italia non può che esserlo, sarà più facile recuperare. Conosciamo le qualità dei nostri avversari che non sono più una sorpresa, soprattutto su come preparano i match. Cambieremo qualcosa".

State vivendo un momento strepitoso… può commentarcelo?

"È una squadra giovanissima, spesso scendiamo in campo con 4 under, a volte anche con 5 e gli stessi over sono spesso millennials, avevamo bisogno di tempo che la società ci ha sempre concesso. In questa stagione non ci sono più vecchi e nuovi, ma un unico gruppo con la stessa unità d'intenti. È un campionato livellato verso l'alto, ancora non c'è una regina, malgrado ci siano piazze importanti, basti pensare ai due capoluoghi di provincia Viterbo e Rieti o cittadine che vivono di calcio come Pomezia e Civitavecchia, senza contare i club storici di Eccellenza. Ci godiamo il momento, consapevoli che le risorse investite dagli altri dovranno essere compensate dalle idee e dal lavoro sul campo".

Uno dei colpi di mercato è stato sicuramente quello di Giordani. Cosa ha dato e cosa può ancora dare alla sua squadra?

"Marco è un top player della categoria, ma ha continuato l'ottimo lavoro fatto da Mancini prima dell'infortunio, eravamo già il miglior attacco del campionato".

L’ultima, come si sta trovando in questa società? Vorrebbe vedersi fra un anno in panchina ancora con il Montespaccato… però in Serie D?

"La società fa calcio diversamente da tutte le altre e questo è un bene, ma per chi arriva non è facile capire, poi quando ti rendi conto che sociale e lavoro vengono prima di tutto, compreso del rettangolo verde, allora non puoi che apprezzare. Ne sarei felice per lo staff che è eccezionale, voglio spendere una parola in particolare per Mario che ho conosciuto qui al Montespaccato, è un grande professionista e una spalla importante per me. Sarebbe importante per il ricordo di mister Celli, per le persone della società che mi sono state sempre vicine, anche nei momenti di difficoltà che non dimentico, per i ragazzi che hanno creduto in me e nel Montespaccato anche scendendo di categoria o rinunciando ad ingaggi più sontuosi. Maggio però è molto lontano e le favorite sono altre, noi pensiamo solo all'Aurelia".

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