l'intervista

Civitavecchia, Scalzone: "Arrivato in punta di piedi, sono qui per aiutare la squadra"

Gabriele Tossio

Sono attese conferme ma di certo se Angelo Scalzone (doppietta all’esordio in nero azzurro), "supporta" il suo nuovo compagno di squadra Manuel Vittorini nel tempo, come ha fatto Domenica al Superga di Ciampino, al Civitavecchia ci sarà da divertirsi. Intanto, la compagine di Raffaele Scudieri (colui che ha scelto Scalzone ndr), inanella la quinta vittoria di fila, resta a quattro punti dal primo posto; prima dell’avvento in riva al Tirreno da parte di Scudieri, la Vecchia era a sette lunghezze dal secondo posto: un’altra prospettiva: una vita nuova. Col vento del Sud nelle vene, l’entusiasmo atipico di un calciatore dalle 34 Primavere, Scalzone approda a Civitavecchia in punta di piedi, con umiltà e saggezza. "Sono al Civitavecchia -narra Angelo Scalzone- per aiutare la squadra a raggiungere i propri obiettivi; mi interessa esclusivamente questo". Tanta C e D, in questo attaccante che ha fatto parte del Napoli di Edy Reja in tenera età. "Mi allenavo con gli azzurri di mister Reja, giocavo con la Primavera poi la sera non rinunciavo alla partitella con gli amici all’oratorio. Ho sempre amato tantissimo il calcio. Credo di possedere dei valori interiori per certi versi arcaici, se paragonati alle usanze di oggi; ne vado fiero, sono sempre stati il mio punto di forza". Napoli e Civitavecchia hanno in comune il mare, la spontaneità delle persone, il sole... "Vivo a Roma insieme alla mia dolce metà ma devo dire che sì, Civitavecchia mi ha già fatto una buonissima impressione. In questo momento della mia carriera cercavo la tranquillità e credo di averla trovata. Il club nero azzurro ha un’organizzazione che talvolta si fa fatica a trovare in serie D. L’ambiente è ricco di armonia e buoni propositi. Sono stato accolto in maniera fantastica; sono rimasto piacevolmente sorpreso". Forse è per questo che i tirrenici li hai "ripagati" con due reti al debutto. "Sono ancora un po’ nervoso perché ho sbagliato il goal più facile; potevo farne tre a Ciampino ma ovviamente sono strafelice perché la squadra poi ha vinto in scioltezza". Ed ora, sotto con la Romulea; la prima per te in casa, al Vittorio Tamagnini. "Bisogna rimanere tranquilli, sono vietati i voli pindarici. È salutare pensare ad una gara alla volta nella maniera giusta e lavorare bene durante la settimana. Siamo un bel gruppo, possiamo far bene". Certo, l’esperienza che porti in dote al Civitavecchia è un qualcosa di raro, dal valore inestimabile Angelo. "Mi sono ripromesso di entrare in punta di piedi. Ho molto rispetto dei miei nuovi compagni. Ho fatto la mia carriera, girato piazze di alto livello ma resto e sono soprattutto, una persona a cui piace solo pensare a ciò che è, piuttosto che a ciò che è stato e sarà. Ho 34 anni, vivo con le mie certezze senza fantasticare con la mente; penso sia la cosa migliore per me e, ad oggi, per il Civitavecchia". Un bomber dai valori antichi ma sempre attuali Angelo Scalzone. Un personaggio dal carattere forte, temprato dagli eventi della vita e dal tempo. Nel suo destino c’è Civitavecchia e una pace interiore trovata, mentre Scudieri e il gruppo inseguono, insieme a lui ora, una gloria che, da queste parti, è un tesoro nascosto, non perduto.

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