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L'intervista
Il tecnico guarda al big match con i biancorossi e analizza a 360 gradi la stagione svolta fin qui
09 Febbraio 2024
Fabio Gerli (foot ©Cinelli)
Si iniziano a tirare le prime somme della stagione giunta alla 24ª giornata di campionato. Alle spalle di Terracina ed Unipomezia si piazza prepotentemente il Città di Anagni (alla pari del Certosa) di mister Fabio Gerli alle prese con la scalata al secondo posto del girone B e con il nuovo progetto societario biancorosso.
Mister Gerli attualmente si tiene stretto il prestigioso terzo posto del raggruppamento con il suo Anagni. Un girone molto competitivo, era di questa portata l’obiettivo di inizio stagione?
"Quest’anno il girone B è particolarmente competitivo. Avevo avuto questo sentore già nelle prime giornate quando ho notato un grande equilibrio tra le squadre e la conferma mi è stata data dalle finaliste della Coppa Italia, entrambe appartenenti al nostro raggruppamento. Approfitto per fare i complimenti al Terracina per aver raggiunto questo prestigioso risultato. La Società del Città di Anagni, tornando dopo anni al Del Bianco, ha deciso ad inizio stagione di intraprendere un percorso, come fosse un anno zero. Il presidente ci comunicò che l’obiettivo principale era fare un buon campionato e dare "fastidio" a tutte le squadre che avremmo incontrato. Onestamente credo che attualmente non stiamo disattendendo quelle aspettative, abbiamo buoni margini di miglioramento e siamo stati bravi ad insinuarci dove i club più attrezzati hanno lasciato delle falle".
Dopo una lieve flessione verso la fine della fase d'andata, avete collezionato 23 punti nelle ultime 9 gare, davvero tanti, e con il Certosa è iniziata la fuga verso il secondo posto lasciando indietro Colleferro, Lodigiani, Vis Sezze e Gaeta con le quali si era costituito un parallelismo di classifica. Qual’è stato l’elemento di svolta?
"Abbiamo avuto un momento negativo tra fine novembre e la metà di dicembre, coinciso con delle assenze importanti all’interno di una rosa non ampissima. Siamo arrivati ad affrontare in sequenza Colleferro, Certosa e Lodigiani con numerose defezioni che abbiamo pagato a caro prezzo, è stato un periodo catastrofico tra infortuni e squalifiche. La svolta fortunatamente è arrivata con il recupero dei giocatori e con il rafforzamento, durante il mercato, del centrocampo che era la zona dove avevamo più difficoltà. C’è stato l’innesto di Mancini, con me già nell’Unipomezia, che è andato a completare una rosa già competitiva".
Infatti il club ha messo una buona mano alla rosa durante il mercato di riparazione. Credo che un colpo da 90 sia stato, tra i tanti, quello di Matteo Santi reclutato tra i migliori portieri della categoria. Cosa hanno portato questi nuovi ingressi in squadra?
"Con il mercato sono arrivati elementi mirati, abbiamo optato per calciatori che conoscessero già il mio metodo di allenamento ed il mio pensiero. Santi era stato con me nell’Audace, conosceva il mio staff ed alcuni giocatori del gruppo base: Pralini, Ciotoli, Abbondanza e Pasquire, quest’ultimo un under che ho fatto esordire l’anno scorso sempre a Genazzano e Lleshi all’ottavo anno con me. Abbiamo optato per un mercato indirizzato ed oculato".
Un Città di Anagni Flamini dipendente?
"Flamini è venuto qui ad Anagni 8 anni fa, era la sua prima stagione non più da under, c’ero io sulla panchina e militavamo in Promozione. È un giocatore importante che conosco bene e proprio per questa conoscenza e per le sue qualità tecniche-tattiche di alto livello ho voluto sperimentare, parlandone con il mio staff, un cambio di ruolo per lui. Dopo la pausa invernale l’ho spostato in una zona del campo dove secondo me serviva più qualità, ho trovato disponibilità ed entusiasmo da parte del ragazzo a questo cambiamento e questa intuizione credo sia stata un’altra chiave di svolta nella stagione".
Quanto ha influito l’assenza di Ciotoli nelle sue dinamiche tattiche?
"Nella stessa settimana in cui si fece male Ciotoli, brutto infortunio, Cardinali ci comunicò che voleva andare via. Ci siamo ritrovati senza una prima punta, ci siamo barcamenati con soluzioni che per quanto ragionate non erano una prima scelta per quel ruolo adattando alcuni giocatori con caratteristiche diverse, per sopperire ad una mancanza importante".
Venite dal pareggio a reti bianche del Tasciotti e domenica ospiterete il Gaeta, un’altra sfida di alta classifica e poi ci sarà l’Unipomezia ferita dalla sconfitta in coppa. Come sta preparando queste due gare che potrebbero scuotere gli attuali equilibri di vertice.
"Con il Sezze è stata una partita combattuta su un campo pesante, un pareggio giusto. Stiamo preparando la gara con il Gaeta una squadra in ripresa che, a parer mio, se non avesse avuto quella falsa partenza sarebbe tra le prime. Viene con il vento in poppa sono molto attrezzati e con una rosa di valore superiore alla categoria, hanno battuto la capolista Terracina per 5-0, pensi che hanno una media di 2.44 punti a gara e dopo la sconfitta all’andata proprio contro di noi hanno totalizzato poi 39 punti, un bottino incredibile. Sarà una gara delicata, poi penseremo all’Unipomezia".
Un pronostico generale di fine stagione?
"Credo che alla fine usciranno i valori. Uni e Terracina sono davanti dall’inizio e non penso ci saranno stravolgimenti anche se la coppa rappresenta un significativo dispendio di energie, che potrebbe far lasciare per strada qualche punticino. Però sono club talmente attrezzati che se la possono giocare anche in campionato fino alla fine, il Terracina ha un organico pazzesco, giocatori che hanno militato in serie A. Il mio pronostico propende per queste due squadre che sono di gran lunga le più forti ma nel calcio nulla è proibitivo".
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