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L'intervista
21 Agosto 2024
Andrea Di Renzo (foto ©Academy Ladispoli)
Il vento a Ladispoli è cambiato; non una rivoluzione, piuttosto un passaggio di consegne. La prima squadra, reduce da una salvezza leggendaria, per i toni e le modalità con cui è sopraggiunta, si è rifatta il look; da un gruppo giovane, si è passati ad un gruppo squadra diverso ma pur sempre all’insegna della gioventù. Puccica è tornato a Vignanello; al suo posto, un allenatore che incarna totalmente il nuovo corso societario rossoblu: Andrea Di Renzo. "Per me -narra mister Di Renzo- si tratta di un incarico importante, prestigioso. Ladispoli è una città in espansione sotto ogni punto di vista. Nel calcio, la tradizione del club è ben nota. Durante gli ultimi anni sono state fatte scelte all’insegna della valorizzazione dei ragazzi, mediamente provenienti dal settore giovanile; un settore giovanile che è in ascesa. Lavorare coi ragazzi è stimolante. Si riparte da un campionato tribolato; l’obiettivo è mantenere la categoria". Senza l’obbligo degli Under, una squadra totalmente improntata sulla linea verde rischia di incappare in un’annata complessa. "Dipende. Abbiamo dei ragazzi che, sin dall’inizio della preparazione, dimostrano quotidianamente un forte senso di appartenenza alla causa. Certamente siamo ben consapevoli che la politica societaria intrapresa e, da me condivisa, può rilevarsi anche rischiosa. È nostra premura comunque non farci trovare impreparati laddove ci sarà modo di poter dare più spessore qualitativo ad un gruppo che ha tanto entusiasmo. Siamo ben vigili sul mercato, tenendo saldamente fede ai nostri nuovi parametri anche economici tracciati, da cui, non ci vogliamo assolutamente discostare". In un campionato dove club come Valmontone, W3 Maccarese, Pomezia, Montespaccato, Unipomezia tanto per fare dei nomi, partono indubbiamente con un qualcosa in più (eufemismo) rispetto alle altre, in un girone A comunque da svelare, come si può, in un’ipotetica scala gerarchica, posizionare l’Academy Ladispoli di Andrea Di Renzo? "Bisognerà lottare col proverbiale coltello tra i denti. Per fare punti servirà un’eccellente condizione atletica, tanta abnegazione tattica e naturalmente la qualità; una virtù che alcuni ragazzi hanno già facoltà di ostentare; per altri serve più tempo. È indubbio che da un giovane si può tirare fuori sempre molto; ciò dipende da noi allenatori ma anche dal ragazzo stesso; è lui, in fondo, che si deve mettere nelle migliori condizioni possibili per rendere al meglio. Chiaramente quando non si ha esperienza o se ne ha poca, bisogna fornire il supporto appropriato per far sì che ciò accada". C’è, in conclusione, un consiglio, magari speciale, che senti di dare ai tuoi calciatori? "Non bisogna avere timore ma coraggio. I ragazzi che alleno rappresentano un club che ha un certo blasone. Indossare la maglia rossoblu dell’Academy Ladispoli è un privilegio che va onorato con spirito di sacrificio e temperamento. Avremo momenti difficili ma la stagione è lunga. L’importante è creare delle certezze e portarle avanti, senza tentennamenti di alcun tipo".
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