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l'intervista

Fabietti analizza il Colleferro "E' mancata la giusta fame agonistica"

Il dirigente rossonero fa il punto della situazione dopo pochi passi nella nuova stagioni

25 Settembre 2024

Fabietti analizza il Colleferro "E' mancata la giusta fame agonistica"

Nella foto da sinistra a destra Moffa, Coviello (seduto), Cavallari, Fabietti

Tre partite un punto, la possibilità di accedere al turno successivo della Coppa Italia, un tecnico cambiato, una squadra costruita per recitare un ruolo, non marginale, nel quotato girone A, in cui, è finita. L’inizio del Colleferro non è stato sicuramente dei più brillanti, certo la stagione è veramente all’alba ma, i margini di errori si assottigliano con lo scorrere del tempo e, l’arrivo di un Autunno, da cui sportivamente parlando, gli orange, cercheranno di ricavare risposte di un certo calibro. Ad analizzare il delicato momento dei colleferrini, il direttore generale del club Sandro Fabietti; una figura nota a Roma e, fuori dai confini laziali, per la sua estrema competenza calcistica; un pezzo da novanta, voluto espressamente dal patron Giorgio Coviello, per assicurare al Colleferro prestigio, appeal e crescita. “Non è stato un avvio facile il nostro -racconta Sandro Fabietti- tutt’altro. Contro la Boreale, la prematura espulsione di un nostro calciatore, ha condizionato totalmente la partita. In casa della Romulea potevamo sicuramente fare molto di più, almeno dal punto di vista del temperamento. In Coppa, con l’Astrea, siamo stati solidi, badando al sodo per iniziare ad assorbire certezze. Ad Aranova il Colleferro mi è piaciuto, ma questa squadra può fare sicuramente di più”. I segnali di un cambiamento ci sono stati.. “Era inevitabile che ci fossero. I calciatori tesserati dal Colleferro hanno prevalentemente un curriculum di tutto rispetto, per un campionato come l’Eccellenza; è chiaro che, solo questo, non basta nel calcio”. Cosa è mancato al Colleferro in questo post estate piu caldo del previsto? “La fame. La voglia di compattarsi bene dinanzi alle difficoltà, quella ferocia agonistica che, nello sport, è fondamentale. Al netto delle problematiche da spogliatoio che magari abbiamo pure avuto, sono stati persi punti, con avversari assolutamente alla nostra portata. Credo che, ora, i ragazzi, abbiano fornito degli impulsi incoraggianti sotto questo aspetto”. Adesso arrivano due impegni ravvicinati da vivere entrambi all’Andrea Caslini; Civitavecchia in campionato e, Astrea in Coppa Italia. “Il Civitavecchia è una squadra che personalmente rispetto molto. Ho vissuto anni intensi e professionalmente significativi accanto ad un manager di spicco come Ivano Iacomelli, insieme a anche a mister Ugo Fronti che, ho avuto il piacere di avere come tecnico quando giocavo, da giovane. Anche il feeling instaurato con la tifoseria nero azzurra è un qualcosa di importante che mi porto dentro. Civitavecchia è una piazza che merita palcoscenici prestigiosi. Per noi del Colleferro, quello coi nero azzurri, sarà un banco di prova che cade proprio nel momento giusto. Cerchiamo conferme ed il match contro una squadra così forte, tra l’altro in fiducia, può aiutarci in tal senso. Alla Coppa penseremo dopo; ci teniamo a passare il turno anche se, l’Astrea rappresenta sempre un osso duro”. L’impatto a Colleferro come è stato ? “Per me ottimo. Giorgio Coviello è un patron che vuole solo il bene del club: lo dimostra coi fatti. Ho trovato nel Presidente Federico Moffa competenza e grande professionalità manageriale nonostante la giovane età. C’è stato poi l’ingresso in società del vice presidente Enrico Cavallari; una persona di assoluta caratura nella Capitale che ama lo sport, il calcio in particolare; Cavallari è un altro innesto pesante, che da lustro e sostanza, al club Colleferro, nella sua globalità” Riflessioni finali su questo inizio di stagione in generale per quanto concerne il girone A di Eccellenza. “Tutte le squadre devono sistemare qualcosa -conclude Sandro Fabietti- siamo in una fase dove vanno fatti degli aggiustamenti: è normale. Le compagini attrezzate per compiere un cammino di livello sono tante, non sarà facile per nessuno. Senza l’obbligo degli Under poi le partite sono sicuramente più dure dal punto di vista fisico e tattico. Laddove c’è tanto equilibrio, poi di solito prevale l’esperienza e l’episodio che può essere favorevole o meno. Comunque la stagione si preannuncia affascinante e ricca di contenuti e questo è un bene per tutto il movimento”.

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