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l'intervista

Il Pomezia sta spiccando il volo. Laurato "Zappavigna è un vero cultore del lavoro"

Il funambolo ex Villalba tesse le lodi di gruppo, squadra e, naturalmente, tecnico

01 Ottobre 2024

Il Pomezia sta spiccando il volo. Laurato "Zappavigna è un vero cultore del lavoro"

Laurato durante il match con la Faul (Foto ©Pomezia Calcio 1957/Martina Pietrogiacomi)

Il Pomezia in Eccellenza non sarà mai una sorpresa ma di certo la partenza a razzo degli uomini cari a patron Bizzaglia un po’ stupisce. Certosa, Faul Cimini e Valmontone, tradotto 7 punti, di cui 3 conquistati contro la compagine diretta da Pace per tutti l’armata inarrivabile e, soprattutto, invincibile. E una sorpresa, non lo è affatto Matteo Laurato uno dei top player, dal talento cristallino, da più di un decennio, della categoria. Per Matteo, tornare a Pomezia è stata la scelta migliore possibile. "Ho ritrovato vecchi amici, il direttore (Alessandro Mezzina ndr) e patron Bizzaglia persone a cui sono molto legato a livello calcistico e affettivo". Ma l’ex stella del Villalba è un personaggio noto, oltre che per la classe di cui madre natura lo ha dotato, anche per il suo carattere amabile, rispettoso, ultra professionale. "La cosa che mi ha colpito di più da quando abbiamo iniziato la stagione, è stata l’intensità e la dedizione che si è creata nel Pomezia in ogni seduta di allenamento e in ogni partita anche amichevole. Abbiamo sempre lavorato come una squadra professionistica, utilizzando anche la tecnologia come mezzo di supporto. Noi calciatori disponiamo di uno staff di primo livello, all’avanguardia. Nulla, in questo nuovo Pomezia, è lasciato al caso". E si vede. Il Pomezia in effetti vola "Nonostante un calendario tosto, siamo sempre riusciti a far punti. È chiaro, siamo una squadra da vertice, non possiamo di certo nasconderci ma vincere al Rocchi di Viterbo e battere il Valmontone, senza poi subire gol in entrambe le circostanze rappresenta un’ulteriore iniezione di fiducia, per un gruppo che già comunque di suo ne ha tanta in se stessa". Costruita con perizia e lungimiranza dal direttore sportivo Alessandro Mezzina che squadra è questo Pomezia? "È una squadra forte, innanzitutto, in ogni reparto anche noi abbiamo le cosiddette stelle per la categoria ma ci sono anche calciatori che brillano e si distinguono per la loro funzionalità nei rispettivi ruoli che poi vanno a ricoprire. Il Pomezia è un club che ama primeggiare. Quest’anno, il direttore ha deciso per una strategia leggermente diversa in sede di mercato e la sua esperienza, è stata determinante, per creare un gruppo con tanti punti di forza ricercati".

Del mister che mi dici? Dove ti lascia creare? "Zappavigna è un vero cultore del lavoro. Prepara la partita in modo maniacale. Quando scendiamo in campo sappiamo perfettamente cosa dobbiamo fare. Il Pomezia esprime un calcio godibile; ci piace tenere il pallino del gioco in mano, ma ci difendiamo anche in modo solido, grintoso e organizzato. Io nelle prime due uscite ho giocato alto a destra nel tridente d’attacco, col Valmontone sono stato schierato alle spalle di Tortolano e Massella, ritrovandomi di fronte, nel ruolo di mediano, un mio carissimo amico che saluto con affetto: Stefano Gallo". Scelta non solo di cuore il tuo ritorno a Pomezia "Scelta ponderata anche in funzione di stimoli da ritrovare pienamente. Ho vissuto l’Eccellenza quasi sempre con l’aspettativa di vincerla. Riprovare questa piacevole sensazione è un dono emotivo importante per me".

Chi vincerà il campionato? "Onestamente ora è un rebus -conclude- senza l’obbligo degli Under c’è un notevole tasso di competitività. Difficile fare pronostici. Di sicuro, noi del Pomezia ci proveremo, con consapevolezza e determinazione".

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