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15 Ottobre 2024
Unipomezia-Montespaccato ©GazzettaRegionale
Unipomezia – Montespaccato ha dato un bell'input al campionato e al girone B. La vittoria dei rossoblù di Casciotti contro l'undici di Bussone è stata il frutto di un approccio alla partita diverso da parte dei due allenatori, ad iniziare dagli assetti tattici per poi arrivare a come sviluppare il proprio gioco. Secondo le statistiche rivelate dalla telecamera Veo, un dato su tutti balza all'occhio, ovvero le zone di campo in cui le due squadre hanno sviluppato il possesso del pallone. Il 38% del possesso dell'Unipomezia si è sviluppato nel terzo di campo difensivo, il 45% in quello di centrocampo e solo per il 17% su quello offensivo. E' invece più omogenea la distribuzione guardando il quadrante del Montespaccato, con 32% in difesa, 38% a centrocampo e 30% in attacco. Cosa si evince da questi dati? Come Casciotti e Bussone abbiano interpretato la sfida in maniera differente. Dai numeri si comprende infatti come l'Unipomezia abbia voluto mantenere palla con pazienza tra difesa e centrocampo aspettando poi il momento giusto per innescare gli attaccanti che, a differenza dei compagni, non lasciano spazio a fronzoli e puntano dritti alla porta. Ecco così spiegato l'esiguo 17% che però si traduce poi in una maggiore quantità di conclusioni (8 totali, 2 in gol e 6 tra quelli fuori o parati) rispetto agli avversari (4 totali, 1 in gol e 3 tra quelli fuori o parati). Diversi i numeri del Montespaccato che ha comunque fatto la sua partita ( il possesso dell'undici di Bussone non a caso si attesta al 48% mostrando un sostanziale equilibrio) ma ha poi sviluppato il proprio piano di gioco in maniera differente. Numeri pressoché equivalenti nei tre terzi di campo indicano infatti come l'idea sia quella di muovere il pallone in verticale passando così da una frazione di campo all'altra anziché mantenere il possesso nello stesso terzo una volta riconquistata la sfera. Una soluzione che vuoi per caratteristiche dei singoli, vuoi per situazioni di gioco, ha portato il Montespaccato ad avere nella zona offensiva quasi il doppio del possesso rispetto ai rossoblù. Sintetizzando, palla su alla svelta sfruttando un fulcro di gioco offensivo importante come Damiani per poi organizzare la manovra negli ultimi metri coinvolgendo esterni o inserimenti dei centrocampisti a rimorchio. La differenza maggiore si è avuta perciò in attacco, il che sta a significare che la squadra di Bussone si è affidata di più alle verticalizzazioni provando a sfruttare le doti, tecniche e fisiche di Damiani. Una manovra invece più paziente, con una costruzione forte dal basso e proseguita poi a centrocampo, è stata la chiave dell'Unipomezia. Casciotti ha cercato di allargare molto gli esterni provando ad aprire varchi all'interno della difesa ospite, favorendo gli inserimenti per vie centrali di centrocampisti e attaccati. L'episodio del gol del pareggio lo testimonia, con Corsetti che si accentra e imbuca Valle. A delineare ancor di più i due stili di gioco c'è poi il conteggio dei passaggi, simili nel totale (225 dell'Unipomezia contro i 198 del Montespaccato) ma diversi nel loro concatenarsi. Confrontando le stringhe delle due compagini si vede infatti come in sole due occasioni il Montespaccato abbia dato vita ad una serie di sei o più passaggi consecutivi, contro le ventidue in cui la manovra è stata sviluppata con una serie tra i 3 e i 5 passaggi. Indole diversa per la formazione di Casciotti: sette le volte in cui si è passati per una costruzione con 6 o più passaggi, praticamente il triplo degli avversari, e 23 quelle in cui i passaggi sono stati da 3 a 5. Il primo incrocio tra Unipomezia e Montespaccato è stato superato e vedremo ora chi delle due, seppur attraverso strade diverse, arriverà prima al traguardo.
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