L'intervista

Danilo Alessandro esclusivo: "Il Colleferro può rientrare nel giro che conta"

Gabriele Tossio

Le prima parole dell'esterno da nuovo giocatore rossonero

Ha viaggiato una vita; aveva 18 anni quando è partito dal "suo" San Basilio, il quartiere romano che lo ha coccolato sin da bambino, forgiandolo come una spada lucente, letale, rendendolo, nel calcio, una stella assoluta, una delle più incantevoli, nel panorama calcistico laziale degli ultimi venti anni. Danilo Alessandro è la nuova perla che, il patron Giorgio Coviello, il presidente Federico Moffa, e il vice Enrico Cavallari, hanno regalato alla piazza di Colleferro. Nulla sarebbe stato senza la scaltrezza e, l’audacia, del direttore generale Sandro Fabietti; preziosa anche la collaborazione, come sempre del diesse Pino Di Cori. Contattato in esclusiva per Gazzetta Regionale, Danilo Alessandro ha mostrato subito il suo lato ambizioso, per poi scivolare rapidamente, in quello estroverso, che lo caratterizza anche in campo. "Il progetto di Colleferro mi ha affascinato subito -racconta Alessandro- la mia priorità era tornare a Roma dai miei figli e, soprattutto, tornare a respirare l’aria del mio quartiere: San Basilio. Dalla mia città non mi muovo più". Gol a grappoli ovunque, assist a bizzeffe: Danilo Alessandro non pone limiti al suo Colleferro. "Questo campionato di Eccellenza è altamente competitivo. Si deciderà nelle ultime 2/3 giornate. Mi impressiona la W3 Maccarese anche se, il Valmontone, è la squadra da battere. Il Colleferro può rientrare nel giro che conta; c’è tempo, tantissime partite da giocare". Dal professionismo, alla D, per poi incoronarsi Re con l’Amatrice Rieti di Gardini; Alessandro gioca sempre e solo per competere. "Sono cresciuto in un certo modo. Amo le mie origini perché mi hanno reso una persona che sa affrontare le difficoltà anche più dure. Nella vita ci sono valori fondamentali per un uomo, su cui non transigo. Adesso per me conta l’armonia interiore. Sarà un bel Natale, a casa, col calore della mia famiglia, nel mio nido e con la carica emotiva giusta per riportare il Colleferro in alto". Detto da un diamante; una sentenza.

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