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Turbo Valmontone, adesso è fuga vera: Stendardo ha segnato la via

I giallorossi hanno aumentato il divario a sei punti sul secondo posto. Decima vittoria su undici per il tecnico in campionato, cambiando marcia alla squadra. E domenica si va a Maccarese...

24 Febbraio 2025

Stendardo

Guglielmo Stendardo (foto ©GazReg)

Dopo 23 giornate disputate, la classifica del girone A di Eccellenza recita Valmontone primo con 52 punti, a 6 lunghezze sul secondo posto occupato dalla W3 Maccarese, 9 sul Civitavecchia terzo. Nessuna sorpresa dunque secondo quelle che erano le previsioni pre stagione che vedevano, da tutti, la squadra giallorossa come la grande corazzata da battere. Le difficoltà non sono però mancate ed anzi, c'è voluto un bel pò per fare del Valmontone ciò che si immaginava sulla carta. Il cambio alla guida tecnica si è rivelato decisivo in tal senso. Inizialmente con Pace, che resta comunque un bravissimo e preparato allenatore, la squadra faticava a trovare la giusta alchimia, quell'identità che ha trovato invece con l'arrivo di Guglielmo Stendardo. I risultati parlano chiaro. In undici partite di campionato l'ex difensore ha ottenuto dieci vittorie e un pareggio (in casa della Viterbese). Numeri che hanno permesso ai giallorossi di recuperare il terreno perso, di prendersi il primo posto e di attuare la prima vera fuga stagionale. L'unico neo, e resterà tale indipendentemente da come andrà a finire viste le smisurate potenzialità della rosa, è certamente la sconfitta in finale di Coppa con il Montespaccato. Per il resto, la gestione di Stendardo è stata fin qui praticamente perfetta riuscendo a far rendere tutti gli effettivi a disposizione nel migliore dei modi. Al momento risulta davvero difficile, se non impossibile, fermare la corsa dei giallorossi, che domenica prossima avranno la ghiotta opportunità di portarsi a +9 nello scontro diretto di Maccarese contro l'avversaria che più gli sta dando filo da torcere. La via è stata dunque segnata: dalla proprietà Bucci con gli enormi investimenti economici, dal direttore Susini che allestito la squadra più forte della storia dell'Eccellenza laziale, e adesso da Stendardo, che è riuscito a trovare la chiave di gestione per una creatura mai vista prima. 

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