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l'intervista
22 Luglio 2025
Marco Angelocore (foto ©GazReg)
Marco Angelocore, la mente pensante del Civitavecchia, vede la luce intensa della speranza, stagliarsi all’orizzonte. Dal porto poi, la cornice è nitida, figlia di una stagione, la 2024/25, assolutamente positiva, per i colori nero azzurri.
Marco partiamo da questo nuovo inizio, contraddistinto da tanti cambiamenti...
"Non forzo giocatori che, sedendosi al tavolo delle cosiddette trattative, mostrano poca convinzione nello sposare la causa del club. Questo concetto vale sia per alcuni calciatori che hanno lasciato ma, soprattutto per chi, magari, doveva arrivare e, alla fine, non lo ha fatto".
Ancora una volta, è stato costruito un Civitavecchia che avrà un grande senso di appartenenza.
"Ci tiene la proprietà e io concordo in pieno. Attenzione però, la rosa allestita quest’anno, non la reputo affatto inferiore a quella dello scorso anno, anzi. Sono stati ingaggiati svariati elementi che hanno militato mediamente sempre e solo in serie D".
Quindi, è un Civitavecchia che ha le carte in regola per vincere il campionato?
"Possiamo far bene. È stata introdotta la novità dei play off; ciò renderà il campionato di Eccellenza ulteriormente competitivo".
Avverto prudenza nelle tue parole.
"Più che altro consapevolezza della materia. Conosco come le mie tasche la categoria. Noi siamo strutturati per essere protagonisti ma soprattutto, credibili. Il Civitavecchia oggi è un club sano, solido economicamente, con aspettative concrete, globali, di crescita. Chi viene da noi sa che le prospettive illustrate, in fase di contrattazione, non vengono mai disattese. Sarebbe fantastico vincere il campionato ma vogliamo provare a farlo, senza rinnegare i nostri principi, che corrispondono ad un equilibrio generale tra spese, costi e ricavi che deve collimare".
Il precampionato come lo avete pensato?
"Ci alleneremo dal 25 Luglio sostanzialmente tutti i giorni al Tamagnini; il 9 Agosto alle 17 ospiteremo la Primavera della Lazio; è un evento importante anche per la città; cinque giorni dopo toccherà all’Orbetello; ambizioso club toscano".
Cosa significa per te fare il direttore sportivo al Civitavecchia?
"È una bella responsabilità che amo prendermi. Sono legato emotivamente a questo ambiente; è come una seconda casa. Faccio calcio da una vita ormai, mi piacerebbe veramente tanto centrare un obiettivo di prestigio col Civitavecchia. Certe piazze, del resto, meritano a prescindere, solo per la passione che le contraddistinguono".
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