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l'intervista
19 Agosto 2025
Francesco Lombardo (foto ©Aresu)
43 punti in 21 partite sono il biglietto da visita che mister Francesco Lombardo ha fatto suo dopo l'ultimo campionato di Eccellenza. I numeri e i risultati maturati nella stagione con la Tivoli, subentrando due volte, non sono però ancora valsi al tecnico 31enne una nuova esperienza. Ad oggi Lombardo non ha infatti ricevuto ancora nessun incarico nonostante quanto dimostrato con i tiburtini che ha avuto anche una risonanza a livello nazionale, rappresentando perciò l'ennesimo profilo emergente ma senza panchina. Abbiamo allora provato a discuterne insieme chiedendo al mister anche una sua previsione sul campionato che bussa alle porte.
La media punti ed il gioco offerti con la Tivoli lo scorso anno non sono bastati per un nuovo incarico importante. Come te lo spieghi?
“Sinceramente non me lo aspettavo. A Tivoli abbiamo fatto qualcosa di straordinario. Non era semplice subentrando in corsa per ben due volte ma alla fine i risultati testimoniano il lavoro fatto. C'è da dire che le big in questa estate non hanno cambiato molto. Rispetto al passato non c'è stata una rivoluzione a livello di allenatori, di conseguenza si è mosso molto poco e nonostante ci siano stati apprezzamenti da società importanti alla fine sono rimaste solo piacevoli chiacchierate. Ci sono state poi proposte anche fuori regione sia in Eccellenza che in Serie D ma non essendoci le giuste condizioni ho preferito non accettare, per la voglia di allenare si prendono spesso decisioni affrettate, ma credo che delle volte aspettare sia una virtù che alla lunga porti benefici”.
Ti piacerebbe restare nel Lazio o saresti pronto anche ad andare fuori?
“In passato ho girato molto, non mi preoccuperebbe uscire dalla regione. Come detto, però, il progetto deve valerne la pena. Per adesso nessuna proposta è stata per me significativa”.
Il fatto di essere un giovane potrebbe penalizzarti in un certo senso?
“Sicuramente nel Lazio e in Italia in generale, anche nelle massime categorie, si è ancora abbastanza scettici a dare fiducia ad un giovane emergente, puntando a volte su profili stranieri o su ex giocatori affermati, cosa che non appare così difficile all'estero dove invece non c'è il timore di valorizzare un tecnico giovane”.
Tra poco inizierà il nuovo campionato. In Eccellenza chi sarà secondo te protagonista?
“Considerati i grandi e mirati investimenti, penso che squadre come Viterbese, Rieti, Pomezia, Gaeta, Civitavecchia siano state costruire per disputare un campionato di vertice. Una menzione particolare però la meritano anche Lodigiani e Aranova che hanno puntato sulla continuità, mantenendo intatta la struttura dello scorso anno aggiungendo dei tasselli importanti. Comunque, con il mercato che non è ancora chiuso, anche altre società potrebbero, con alcuni accorgimenti, rientrare nel range di quelle che lotteranno per salire di categoria, anche perché da quest'anno ci saranno finalmente i play off regionali. Da non sottovalutare per storia e tradizione la Tivoli che è abituata a primeggiare e secondo me un'altra squadra costruita molto bene è il Roma City. Come possibili outsider direi invece Città di Anagni e Città di Formia. Ma ripeto, non va trascurato l'aspetto della continuità, non sempre bisogna cambiare per raggiungere determinati risultati. Ne sono una lampante dimostrazione Unipomezia e Montespaccato che dopo un secondo e terzo posto l’anno precedente sono approdate in Serie D”.
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