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Stefano Costa: "Educare i giovani in memoria di mio figlio Simone"

Il vice presidente del Fiumicino: "Questo torneo è un evento meraviglioso, ringrazio l'associazione We Love Simone di più di più di più, la famiglia Munaretto e Francesco De Nicolo"

09 Giugno 2016

Christian Ledesma posa con i coniugi Costa ©Facebook

Christian Ledesma posa con i coniugi Costa ©Facebook

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Educare, per non dimenticare. Questa la missione, l’anima con cui prende vita il Memorial Simone Costa, giunto quest’anno alla sua 5a edizione, come racconta Stefano Costa, papà di Simone e vice presidente del Fiumicino Calcio: "Per me, la mia famiglia e l’associazione We Love Simone di più di più di più, questo torneo rappresenta un modo per continuare a crescere mio figlio Simone, dando l’esempio ai bambini che giocano a calcio riguardo i giusti valori: sportività, socializzazione, attenzione ad un comportamento adeguato. Mio figlio mi è stato tolto presto, ed io farò di tutto in vita per onorare la sua memoria ed aiutare i giovani. Questo Memorial è un evento meraviglioso: ringrazio l’associazione, l’aiuto prezioso della famiglia Munaretto e di Francesco De Nicolo, dg del club e per me un fratello”. La manifestazione ormai è un punto di riferimento per Fiumicino, e cresce di stagione in stagione: "Ogni anno abbiamo l’attenzione di molte società, che ci chiedono di partecipare prima ancora che inizi il torneo” spiega il vice presidente rossoblu “Ci tengo a sottolineare la partecipazione della squadra 2006 dell’Accademia Nereo Rocco del mister Gigino Corretto e dei dirigenti Emilio e Nino, che si fanno 400 km a settimana per venire da noi. I loro bambini con me ormai sono affettuosi e pieni di amore: mi dimostrano che recepiscono i valori che proponiamo. E’ una gioia enorme”. Oltre all’organizzazione di questo stupendo Memorial, le altre attività dell’associazione non sono passate inosservate, anzi. “Il 23 Maggio abbiamo ricevuto l’Oscar Capitolino 2016, il Premio Simpatia. E’ un riconoscimento importante: l’organizzazione era a conoscenza di tutti i progetti della nostra associazione ed ha dimostrato molto interesse. Mi ha sorpreso, poi la cerimonia in Campidoglio è stata bellissima. Con orgoglio ci fregiamo di tale riconoscimento: mi ha colpito la scoperta che il simbolo del Premio è una rosa di bronzo, perché era il fiore preferito di Simone. Una coincidenza che mi ha scosso e che mi ha spinto a tatuarmi una rosa”. Un premio che va all’impegno nel sociale profuso dall’associazione sul territorio lidense: “Curiamo un parco intitolato a Simone, il più bello di Fiumicino: vi abbiamo installato diversi giochi, rendendolo uno spazio sia per bimbi che per adulti” conclude Costa “Al campo Garbaglia abbiamo allestito una piccola biblioteca, in più facciamo visita spesso a Casa Ronald all’interno dell’ospedale Bambin Gesù di Palidoro, cercando di allietare le giornate dei bambini in degenza. Abbiamo fatto diverse rappresentazioni sul tema del bullismo; inoltre con l’associazione, che io simpaticamente chiamo la 'bandaccia', si è anche realizzato un film. Con il sostegno e l’amore di mia moglie Micaela e mia figlia Elisa realizziamo molti progetti: tutto questo mi riempie di orgoglio”.

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