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DLF Civitavecchia, Bramucci: "Noi più vivi di prima"

Il presidente dei biancoverdi traccia un bilancio dell'annata, con uno sguardo proiettato agli obiettivi futuri

30 Giugno 2016

Il presidente Bramucci

Il presidente Bramucci

Con il fischio finale dei tornei estivi, che hanno emesso gli ultimi verdetti della stagione, è giunto al termine anche per quest’anno il calcio giocato. Questo, il bilancio tracciato dall’attuale Presidente dell’ASD DLF Civitavecchia Sig. Umberto Bramucci “Abbiamo avuto alcune difficoltà, che ormai per fortuna abbiamo risolto, ma dopo cinquant’anni di militanza nel mondo del calcio, mi aspettavo rispetto e buon senso da parte di chi come me ha dedicato la vita al rettangolo di gioco. Invece con rammarico, ho purtroppo riscontrato solo falsità e opportunismo. Sono state dette cose che non stanno né in cielo né in terra, addirittura che stavamo chiudendo perché ormai sull’orlo del fallimento. Nulla di più falso e strumentalizzante. Chiacchiere messe in giro solo per screditare un lavoro costruito negli anni che ha dato i suoi frutti con risultati che sono sotto gli occhi di tutti. E’ vero abbiamo perso un valido collaboratore come Mauro Magi, ma io rispetto le scelte altrui perché per me il libero arbitrio è un diritto sacrosanto e inalienabile di ogni essere umano, anzi gli auguro tutti i successi possibili, anche se resto convinto che, sebbene senza il suo contributo, Il presidente Bramuccicontinueremo a mantenere alto il vessillo biancoverde. Siamo più vivi di prima! Molti nostri allenatori hanno resistito alle sirene tentatrici di altre società, che promettevano loro, ottimi compensi e gruppi di prima scelta, con il vano tentativo di sradicare qualche buon elemento per portarlo dalla loro parte. Queste sono le persone che voglio intorno a me, uomini leali che credono nel progetto DLF sopra ogni altra cosa. Abbiamo già completato i quadri dirigenziali e gli organici tecnici, occupandoci anche della Scuola Calcio, attività che di solito è fatta dopo luglio. Abbiamo in mente molte novità tra cui un rapporto più intenso con i genitori. Altra cosa su cui spingerò fortemente, sia con la dirigenza sia con gli allenatori, è la riscoperta del Senso di appartenenza. Non ritengo giusto che giocatori appena arrivati da altri club diventino capitani nelle varie formazioni biancoverdi, questa è una cosa che non ammetto, il capitano è chi ha più anni di militanza nella società o ha il numero di presenze maggiori, oltre a qualità morali e tecniche. Ai miei ragazzi, ieri come oggi, voglio dire: avete portato avanti il gioco, perché sempre di gioco si tratta, con il sudore della fronte, a volte caricandovi tutto sulle vostre giovani spalle. Avete sempre onorato i colori della vostra maglia. I sacrifici ci sono stati da parte di tutti voi, perché portarsi a casa la vittoria è una sensazione esaltante e gratificante. Traslate questo principio nella vita di tutti i giorni e questo sarà il più grande insegnamento che vi posso aver trasmesso. Siate orgogliosi di indossare o di aver indossato questa meravigliosa maglia”.

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