Cerca

la separazione

Onorati lascia il DLF: "Non vedo sviluppi interessanti"

Il direttore tecnico del club tirrenico abbandona: "Non c'è più competizione nè voglia di confrontarsi con Roma"

28 Luglio 2016

Onorati ali tempi del Civitavechia, insieme a Marcoaldi e Monaldi

Onorati ali tempi del Civitavechia, insieme a Marcoaldi e Monaldi

Onorati ali tempi del Civitavechia, insieme a Marcoaldi e Monaldi

Si dividono le strade del DLF Civitavecchia e del direttore tecnico Giordano Onorati, che da diversi anni faceva parte del Trifoglio. Una separazione dovuta ad una mancanza di stimoli da parte del dirigente, una personalità ben nota nel panorama calcistico civitavecchiese. “La mia storia parte da lontano insieme a Marcoaldi” esordisce Onorati “Abbiamo costruito la vecchia Gedila portandola fino alla Serie D, poi siamo diventati Civatevecchiese, infine abbiamo venduto il titolo ed è nato il Civitavecchia. Cinque anni fa sono venuto al DLF, è stato bello perché siamo arrivati ad avere le due compagini Allievi nei Regionali e le due Giovanissimi in Elite partendo dal nulla”. In cinque stagioni con i colori bianconeri, tante sono state le gioie raccolte sul campo, alcune più di altre: “Vincere il titolo Giovanissimi Regionale con i classe ’99 è stata una grande soddisfazione, come quest'anno con i Giovanissimi Elite battere la Tor Tre Teste a casa loro oppure i campioni d’Italia del Savio. E’ stato bello guadagnarsi il rispetto sul campo con il gruppo dei 2001”. Ma adesso non è più lo stesso per Onorati, che abbandona il DLF per diverse ragioni: “Decido di lasciare perché sono abituato a guardare in alto, a tracciare nuove strade. Quest'anno nella nostra città si sono Giordano Onoratiperse due categorie Elite, non c'è più progettualità a livello di settore giovanile. Non vedo più la voglia di andare a confrontarsi con Roma. Personalmente, quando mi pongo un obiettivo, lo fisso ambizioso: togliere il confronto rende tutto inutile, anche in relazione alla crescita dei ragazzi. Lascio per questo, in città gira un’aria strana: siamo tutti avversari ma amici, ed è strano perché gli avversari sono avversari. Quando manca la competizione, e si cercano accordi su accordi, non c'è stimolo a migliorare. Non vedo sviluppi interessanti, non vedo nuovi traguardi, per questo mi prendo una pausa di riflessione”.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su Gazzetta Regionale

Caratteri rimanenti: 400

Resta aggiornato, iscriviti alle nostre newsletter

EDICOLA DIGITALE

Dalle altre sezioni