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la polemica
06 Settembre 2016
Massimo Testa
Non ha tardato ad arrivare anche la presa di posizione del Tor di Quinto sulla polemica scoppiata dopo la realizzazione dei calendari Allievi e Giovanissimi. Una replica piccata ai diversi club che nelle prime ore dopo la pubblicazione dei raggruppamenti avevano espresso il proprio malcontento sulla distribuzione delle big, soprattutto con riguardo alla classe 2002. Una chiacchierata con il patron Massimo Testa e il Direttore Giampiero Guarracino dalla quale emerge una visione opposta e una proposta unica: "Siamo disposti a cedere il nostro posto a un altro club".
Il massimo dirigente rossoblu puntualizza immediatamente: "Io davvero non capisco che tipo di calcio vogliono. Si lamentano squadre mai arrivate in finale, come se fossero abituati a vincere titoli o a lottare per il vertice come noi. Personalmente non mi sono lamentato per gli Allievi (4 finaliste su 6 nel gruppo della squadra di via del Baiardo), non sarebbe stato un problema neanche avere le sei finaliste nello stesso raggruppamento. Sono fautore dell'idea di una finalista per girone, pensa se mi posso lamentare per chi incontro nel gruppo. Il discorso per me è molto semplice: se sono competitivo so di poter ambire al successo, in caso contrario perdo e mi diverto ugualmente. Non ricordo il Tor di Quinto coinvolto in risse per pareggi o sconfitte, basti guardare la finale Juniores. Nessuno si è strappato i capelli, il calcio qui si vive con serenità e dignità. Preciso ancora che si lamentano società che non hanno mai disputato neanche una finale. Faccio l'esempio del Città di Ciampino, dell'Accademia Calcio Roma". Pronto a puntualizzare il dg: "Forse ci si dimentica che la priorità per chi fa settore giovanile è formare calciatori, io sono dell'idea che debba accedere alla finale solo la prima di ogni girone, così evitiamo ogni tipo di polemica e ci si torna a concentrare su quello che è lo scopo di questa attività".
Scelta ponderata Nessun dubbio sulla trasparenza del modus operandi del Comitato Regionale: "La competenza e la serietà di Zarelli mi inducono a pensare che la scelta sia ponderata e fatta bene - commenta Testa - Da quando lo conosco non ho mai visto fare grazie o sconti a nessuno, credo abbia valutato con equilibrio il valore e la storia delle società. Penso che a volte ci si scordi della storia, vedo ogni anno sparire club che sembravano dovessero fare chissà cosa, forse il Presidente ne sa più di altri per capire e valutare. Il punto resta che io non mi sono mai lamentato, non comprendo perché dovrebbero farlo altri". Nel particolare, spiega Guarracino: "A me incuriosisce la posizione dell'Urbetevere. Noi, la Romulea, il Savio, la Tor Tre Teste, la Vigor Perconti, siamo tutti club che hanno vinto tanti titoli regionali, scudetti. Di cosa si lamentano a via della Pisana?" Il motivo della polemica sollevata sembra chiara ad entrambi : "Vogliono condizionare i campionati. Soprattutto fare della Suburra... "Zarelli - continua Massimo Testa - conosce i valori delle squadre e se ha deciso di mettere quattro finaliste in un solo girone lo ha fatto per bilanciare il livello del campionato. Credo che lui sarebbe disposto a fare un girone unico con una sola vincitrice che va direttamente alle finali nazionali. La sua idea è quella di semplificare, invece qui si creano turbolenze inutili".
Stile TdQ "Per i Giovanissimi ci si lamenta, per gli Allievi no... Io non mi lamento di niente perché se si perde un campionato al Tor di Quinto non succede niente - puntualizza ancora il numero uno rossoblu - Da quattro anni non vinciamo, non mi sembra che sia morto qualcuno. Noi abbiamo altre priorità, invece nel Lazio ci sono società che hanno prime squadre faraoniche, che costano tantissimo. Questi mascalzoni si preoccupassero di fare un bel lavoro sulle giovanili, si preoccupassero di formare dei giovani, si preoccupassero di riqualificare questo gioco invece dei lamentarsi dei gironi di Giovanissimi. A me vanno benissimo i gironi!" Aggiunge Guarracino: "A me sembra che sia la solita anziana società che si tira dietro i neofiti, i nuovi attori del calcio laziale: il Città di Ciampino, l'Atletico Kick Off, l'Accademia Calcio Roma, credono che seguendo la "società madre" diventino protagonisti, non sapendo che vengono sfruttati per un gioco politico".
Proposte e punzecchiature Per mettere a tacere ogni voce Massimo Testa apre a un'altra, curiosa possibilità: "Io un sacrificio lo posso fare per provare a placare queste inutili polemiche, cambiare il mio posto nel girone con l'Accademia o con l'Urbetevere, anche con il Città di Ciampino che ho visto molto disturbati". " Questo permetterebbe all'Accademia di andare a giocare a Monterotondo - spiega il Direttore - Noi possiamo andare tranquillamente a Carso, come siamo già andati, a San Donato, dove fanno delle fettuccine buonissime". La chiusura è una stoccata: "Questo è uno sport bello per chi ha coraggio, non per chi vuole essere più paraculo - afferma il patron - Perché se vogliamo a giocare a chi è paraculo, io sono il più paraculo di tutti e lo sanno! Per questo creano tutta questa confusione, poi adesso siamo tornati ad essere due paraculi insieme. L'obiettivo di tutto questo siamo noi, quando parlano della via in cui vengono stilati i gironi, alludono a noi. Allora ecco la mia proposta, che non è provocatoria, chi vuole può prendere il nostro posto nei gironi." Più ironico Guarracino: "Siamo assolutamente disponibili a una sostituzione nei raggruppamenti, a noi come Tor di Quinto interessa la tranquillità di Fabrizio Stazi, perché altrimenti gli verrebbero le rughe e piacerebbe di meno, e Attilio Ortenzi, che con queste tensioni rischia di fumare il doppio delle sigarette. Noi cambiamo girone basta che loro siano sereni - sorride - ".
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