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L'iniziativa
07 Settembre 2016
Gianluca Lombardi e Antonio Ranieri
Quante volte ci siamo sentiti dire, magari dopo l'ennesima brutta prestazione della nostra squadra del cuore, “Alla fine è solo un gioco”? Ed è vero, per certi versi. Il calcio è un gioco. Ma non per questo motivo deve vedere ridimensionarsi la sua difficoltà oggettiva e le competenze necessarie per poterlo praticare. C'è poco da fare: per divenir bravi bisogna imparare, mettersi sotto, spendere tempo e sudore. Non esistono scorciatoie. E in quanto a livello tecnico, qui in Italia è da un pezzo che non siamo più abituati a vedere un gioco spettacolare. Niente di nuovo, la crisi del calcio nostrano è fatto noto a tutti. Ci sono atleti che vanno avanti senza aver assimilato nel modo corretto le giuste basi. Dunque il problema si pone alla radice: dalla scuola calcio. A questo deve aver pensato il Giardinetti, poco prima d'intavolare i rapporti con la Freestyle Italia, con l'obiettivo di provare a cambiare le cose, almeno all'interno della sua piccola realtà. Dopo l'Uno contro Uno ecco avviato un nuovo progetto rivolto alla scuola calcio, per fornire un servizio in più e rendere così la preparazione dei più giovani veramente a tutto tondo. Il presidente del Giardinetti Antonio Ranieri ci spiega: “Con la Freestyle Italia ci siamo incontrati verso fine giugno. Dato che il Giardinetti ha intrapreso già un percorso rivolto al lavoro sulla tecnica individuale, abbiamo raggiunto un accordo per questa stagione, in cui le categorie 2006 e 2007 svolgeranno con loro un allenamento specifico a settimana.” A illustrarci nei dettagli, invece, di cosa effettivamente stiamo parlando, è il responsabile dell'Associazione dilettantistica Freestyle Italia, Gianluca Lombardi: “Dal 2007 ci occupiamo di calcio freestyle e acrobatico, facendo esibizioni e spot per la Roma, la Lazio, la FIGC e non solo. Negli ultimi anni abbiamo inoltre creato un format applicabile al calcio giocato vero e proprio, che prevede il perfezionamento tecnico dell'atleta. Si tratta di un metodo lavoro che abbiamo chiamato next level, proprio perché si basa su attività non di base. Come già accennato lo applichiamo alla scuola calcio, in passato abbiamo collaborato in questo senso con la Roma e altre realtà, ottenendo risposte positive. Ora abbiamo deciso di collaborare con il Giardinetti perché ne condividiamo i valori e il desiderio di riscoperta di un calcio che oggi non c'è più. Sia dal punto di vista della qualità del
gioco, sia dell'entusiasmo che dei contenuti.” Tutto splendido, ma qualcuno potrebbe pur sempre storcere il naso, invocando, come spesso accade, il divertimento, come unica ed esclusiva esigenza del bambino. Qualcun altro potrebbe rabbrividire pensando, magari, al rischio di operare una distinzione tra chi riesce a fare e chi non riesce. Lo chiediamo a Gianluca Lombardi: “E' esattamente l'opposto. Premettendo che l'aspetto ludico è quello da noi più esaltato, noi lavoriamo in modo che il singolo non superi mai d'importanza il collettivo. Piuttosto noi puntiamo a favorire l'individualità in quanto tale, per poi fonderla con il resto della squadra e alzare così, inevitabilmente, il livello totale del collettivo. Obiettivi? Il discorso che facciamo mira a tentare di
restaurare, servendoci di metodologie all'avanguardia, un tipo di calcio spettacolare, a cui non siamo più abituati. Partendo dall'assunto che tutti sono perfezionabili, nessuno escluso. Se un ragazzo, ad esempio, impara l'esercizio dell'orologio in due secondo e un altro lo fa in un minuto, al primo ragazzo noi facciamo cambiare piede d'esecuzione. E' chiaro che, per natura, c'è chi deve lavorare di più per raggiungere certi risultati e chi invece è già dotato di per sé. Ma la sostanza non cambia: ciascun bambino per noi deve essere lasciato libero di esprimersi.” Chiediamo infine a Lombardi un esempio pratico d'allenamento: “Successivamente a una prima fase d'attivazione, segue quella di freestyle vero e proprio, con esercizi che non si eseguono in partita ma che comunque forniscono benefici al controllo palla e alla sensibilità, per esempio. Infine c'è la fase di tecnica calcistica avanzata che prevede invece un lavoro più da campo: uno contro uno, trasmissione, ricezione, controllo.” In conclusione, Antonio Ranieri dichiara: “Il Giardinetti è fiero di essere un apripista in questa direzione. Ne sono orgoglioso. Spero che i risultati ci diano ragione perché potrebbe rivelarsi l'apertura verso un qualcosa di nuovo.”
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