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il sondaggio/4
14 Febbraio 2017
48 società coinvolte nel nostro sondaggio riguardo le categorie Elite: ecco il verdetto
Abolire l’Elite? No, almeno non del tutto. Magari si potrebbe riformare il campionato Giovanissimi, ma per Allievi e Juniores l’attuale sistema è apprezzato dalla maggior parte dei club. Ma aldilà del mero dato scaturito dal sondaggio realizzato su un campione di 48 club interpellati, il quadro generale che affiora è da analizzare con molta attenzione. È emerso un profondo malessere da parte di molti dirigenti del settore giovanile laziale: tramite social networks o dichiarazioni rilasciate alla nostra testata, negli ultimi tempi sono state portate alla ribalta problematiche come il clima assurdo in tribuna, giovani calciatori stressati dal raggiungimento del risultato, addetti ai lavori che si lasciano andare ad atteggiamenti poco educativi, partite di Provinciali classe 2004 dove bambini alle prime armi sono costretti a restare in tribuna per tutto il match. Così Antonio Ranieri, presidente del Giardinetti, in settimana ha lanciato il suo grido di allarme: “Gli animi sono troppo esasperati – ha dichiarato il presidente biancorosso in un’intervista sul nostro sito il 7 Febbraio – La categoria Elite ha portato troppa esasperazione: bisognerebbe abolirla e far tornare tutte le società sullo stesso livello regionale”. L’idea è stata accolta in maniera positiva da molti nostri lettori. Anche il presidente del GDC Ponte di Nona, Mimmo Gaglio, ha sposato l’iniziativa su Facebook e sono stati tanti gli addetti ai lavori che ne hanno parlato attraverso i loro profili. Così abbiamo deciso di dar voce ai club sulla questione: in molti si sono dichiarati contrari alla proposta di Ranieri, ma è stata comunque il viatico necessario per dare il via a un confronto importante durante il quale sono affiorati tanti problemi che affliggono il settore giovanile laziale. Le società vogliono l’Elite, in 29 per l’esattezza (clicca qui per vedere quali) a discapito delle 10 a favore dell’abolizione (clicca qui per vedere quali). Ma c’è un però. Molte delle società contattate sono inserite in campionati Regionali o Provinciali, e sebbene mantenere il massimo campionato regionale sia la soluzione più quotata, diverse sono state le riserve espresse da un gruppo (9) di dirigenti (clicca qui per vedere quali). Innovare, piuttosto che eliminare. Intervenire con criterio anziché rivoluzionare e (ri)partire completamente da zero. Tante idee interessanti che evidenziano una necessità generale: essere ascoltati e discutere.
I club del nostro settore giovanile chiamano a gran voce l’intervento delle istituzioni per cercare di placare un’esasperazione che, purtroppo, esiste: “Abolire totalmente l’Elite non è la soluzione – commenta Sesto Serra, ds dell’Atletico Kick Off – Sarebbe opportuno, invece, eliminarla nei due Tornei Fascia B, abrogando play off e play out”. Tornare al “vecchio” campionato sperimentale per i Giovanissimi Fascia B è una delle proposte più gettonate: “Torniamo all’antico – dichiara Celestino Migliaccio, ds del Rieti, e sulla stessa linea si colloca Marco Belli, ds del Certosa – Quando nella prima categoria dei Fascia B c’erano soltanto le finali, senza ‘ansie’ da retrocessioni”. O addirittura cancellare parzialmente l’Elite per il biennio Giovanissimi, come suggeriscono Ottavia e Romulea, nelle persone di Tarquinio Deli e Nicola Vilella. Attilio Ortenzi (Accademia Calcio Roma) e Mauro Magi (Civitavecchia) lanciano invece un’altra idea, altrettanto interessante: “Bisogna rivedere alcuni meccanismi, non cancellarli – affermano in coro – Ad esempio sarebbe un grande punto di partenza inserire le liste bloccate: massimo 23-24 tesserati per ogni annata. Cominciamo a darci da fare”. E poi ancora c’è chi richiede un cambiamento anche per diminuire i costi, come sottolinea Enrico Pagliaroli (Ponte di Nona): “L’Elite serve soltanto a chiedere più soldi alle società. Torniamo ai quattro gironi di Regionali”. Al contrario, in molti reputano inutile l’eliminazione totale della categoria. Alberto Rapone, Giampiero Guarracino, Paolo Fiorentini, Piero Gonini e Alessio Di Bisceglia sono solo alcuni dei dirigenti che predicano ‘calma’: “A cosa serve abolire l’Elite? La voglia di vincere, lo spirito di competizione rimarrebbe in tutti i casi. I giocatori si formano in campionati competitivi”. Idee diverse, interessanti, ma soprattutto applicabili. Idee che sono un patrimonio importante per il futuro del calcio giovanile e che speriamo vengano ascoltate il prima possibile dalla nostra Federazione.
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